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ref:topbtw-3530.html/ 1 Dicembre 2022


POLITICA - ECONOMIA - FINANZA


Pensionati: sempre di più.

Dato il progressivo aumento della popolazione di età elevata e il relativo calo di quella in età lavorativa, le uscite per le pensioni assumono un peso sempre maggiore in Europa.
Già nel 2020 si trattava della principale voce di spesa per la protezione sociale..


In Europa aumenta gradualmente il rapporto tra anziani e persone in età lavorativa - con conseguenze sul sistema pensionistico.
La spesa per le pensioni di vecchiaia ammonta al 10,3% del Pil in Ue (2020).
In Danimarca sono stati spesi quasi 5mila euro pro capite per le pensioni, in Bulgaria meno di 500.
La spesa per pensioni in Lussemburgo è aumentata del 117% in 10 anni.
L’invecchiamento della popolazione europea e l’importanza delle pensioni

In Europa la popolazione anziana è in aumento.

Parliamo di quasi 44 milioni di persone di 75 anni o più nel 2020, con un aumento pari circa al 15% rispetto al 2012, quando erano poco più di 38 milioni.

Un trend che, secondo Eurostat, è destinato a rafforzarsi ulteriormente nei decenni a venire.

Conseguentemente aumenterà anche l’indice di dipendenza degli anziani, un indicatore che esprime il rapporto tra la popolazione di età superiore ai 65 anni e quella in età lavorativa.

"The old-age to working-age demographic ratio is defined as the number of individuals aged 65 and over per 100 people of working age defined as those at ages 20 to 64.
The evolution of old-age to working-age ratios depends on mortality rates, fertility rates and migration.

– Ocse

Come riporta l’Ocse, tale rapporto dipende sia dalla fertilità e dalla mortalità della popolazione che dai pattern migratori.

Nel 2020, sempre secondo l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il rapporto in Ue si attesta al 32,3% (in Italia al 39,5%), ma è destinato a raggiungere il 55,4% nel 2050 – in Italia addirittura il 74,4%.

Alla luce di queste evoluzioni demografiche, è evidente che le pensioni costituiscono un elemento di welfare imprescindibile, e che la loro importanza non potrà che aumentare.

In un recente approfondimento ci siamo ad esempio soffermati sul fatto che l’età pensionabile dovrà essere progressivamente spostata in avanti.

Nell’ultimo decennio inoltre la quota di cittadini di età superiore ai 65 anni a rischio povertà si è gradualmente incrementata, passando dal 13,2% nel 2014 fino al 17,1% nel 2020 (16,8% nel 2021).
Ancora più elevata nel caso di chi ha più di 75 anni.

18,2% degli over 75 in Ue è a rischio povertà (2021).

Anche se da questo punto di vista sussistono differenze significative nei vari paesi dell’Ue.

In Lettonia addirittura la quota arriva al 56% (nel 2012 si attestava sul 12%), mentre in Lussemburgo supera appena l’8%.

Le pensioni di vecchiaia, la principale voce di spesa per la protezione sociale in Ue

10,3% del Pil è speso in pensioni di vecchiaia in Ue (2020).

Al di sopra della media si trovano Grecia, Francia, Italia, Austria, Portogallo e Finlandia.

La Grecia in particolare registra la quota più elevata: 14,5%.

In Italia il dato si attesta all’11,8%.
Mentre l’ultima in questo senso è l’Irlanda, con il 4%.

Anch’esso un dato che, come stima l’Ocse, segnerà un progressivo aumento.

( Redazione -. Openpolis )


Link:

https://www.openpolis.it/le-pensioni-una-voce-di-spesa-in-crescita/


L'ITALIA che NON MUORE....


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