ref:topbtw-3551.html/ 22 Dicembre 2022
I profitti delle imprese sono una delle molte componenti per cui gli stati prevedono delle imposte specifiche.
Si tratta infatti molto spesso di proventi notevoli, che possono dare un importante contributo allo sviluppo di beni
e servizi pubblici, accessibili a tutta la cittadinanza.
Questo aspetto assume particolare importanza all’interno dell’Unione europea, dove esiste
un mercato unico ma sussistono ancora differenze marcate nella tassazione dei profitti societari.
Un fenomeno che facilita lo spostamento delle aziende nei paesi con regimi più favorevoli, a scapito di quelli che tassano
più severamente.
Si tratta quindi di un aspetto che necessita di un’armonizzazione maggiore rispetto a quella attuale.
L’imposta minima sui profitti d’impresa:
l’iniziativa internazionale e la nuova direttiva europea
A fine novembre il consiglio dell’Unione europea ha emesso una direttiva, che entrerà in vigore nel 2023, sull’imposta minima
sui profitti delle multinazionali e delle grandi imprese.
Si tratta del secondo pilastro di una iniziativa globale, implementata a ottobre del 2021, il cui scopo è quello di combattere
l’evasione fiscale e limitare i profitti eccessivi delle grandi aziende.
L’aliquota si applica solo a multinazionali e grandi aziende con oltre 750milioni di fatturato..
Il paese con la tassazione più elevata sui redditi d’impresa nel 2022 è il Portogallo (31,5%).
Al secondo posto si trova la Germania (29,83%), soprattutto grazie alla tassazione di livello regionale.
L’Italia, con il 27,81%, è terza, mentre agli ultimi posti, come accennato, si trovano l’Ungheria (9%) e l’Irlanda (11%).
Consideriamo qui l’aliquota combinata, ovvero che comprende sia le imposte a livello centrale (statale) che quelle
a livello sub-centrale (regionale).
Quest’ultima componente risulta particolarmente elevata nel caso della Germania, dove ammonta al 14%
(appena più bassa di quella di livello centrale, pari al 15,8%).
Ma ha un peso notevole anche nel Lussemburgo (6,7%) e non è indifferente nemmeno in Italia (3,9%).
IL NON DETTO, IL NON SCRITTO....
In effetti sono dati poco significativi, visto che le imprese con un fatturato dichiarato di oltre 750milioni di euro annuo sono veramente poche..
La realtà è diversa.. e si attesta sul 5% ..
Malta, Irlanda, Ungheria, Austria, Lettonia, Estonia, sono le nazioni più interessanti ove realizzare piccole e medie imprese ed essere
tartassati poco..pur restando in
Europa in aree ben servite..
E sempre in Europa con poche imposte oppure con regimi particolarmente attraenti, ecco la Svizzera, con alcuni cantoni particolarmente fiscalmente sobri,
e poi il Liechtenstein, Montecarlo, e San Marino..
E per chi ama il caldo dei tropici sono sempre disponibili i territori d'oltremare francesi con la Guadalupa in pima fila, le Antille Olandesi, etc.
D'altra parte negli USA è la stessa identica situazione, con alcuni Stati come il Delawere, Arizona, etc. con regimi fiscali molto attraenti..
( Redazione -. Openpolis )
Link
www.openpolis.it/le-imposte-sui-profitti-dimpresa-in-europa/
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