ref:topbtw-3558.html/ 29 Dicembre 2022
Lo scandolo della Eva Kaili, uno degli 8 vice-presidenti della Comunità Europea, con Panzeri & Co. certamente è un bel crollo d'immagine
dei politici ben accomodati nelle poltrone di Bruxelles.
Nel suo stato di catatonica impotenza che ne anticipa la destinazione finale, dall’aurea mediocritas delle origini al cupio
dissolvi di un desiderio di morte da psicanalisi freudiana applicata alla (sotto) politica, per un trionfo della
più falsa ipocrisia, sconcerta il collasso terminale tra sacchi di monnezza e bustoni ricolmi
di banconote a portar via pronto cash, come un narco-corriere messicano.
E’ l’indegna conclusione della parabola progressista deflagrata nel più avido e becero accumulo capitalistico,
su compulsione bulimica dell’accattone in vendita ed il parassita a scrocco e rimorchio degli sceicchi.
Da camerieri del potere a turisti in cerca di “regali”, per la questua itinerante.
Il deserto del Sahara e le sabbie dell’Arabia, quale meta terminale di un suicidio a trapasso lento e doloroso, con un’agonia infinita,
nelle mille morti che ne segnano la dipartita indecorosa e senza onore, per uno sputtanamento (questo sì!) senza frontiere
nella sua estensione globalizzata.
Mancano le parole e ancor di più la pietà, per gentucola che fu niente, non divenne mai razza padrona,
e si riciclò predona alla corte di Alì Baba.
Che fine miserabile!
( Sendivogius - Redazione - )
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