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ref:topbtw-356.html/ 25 Giugno 2016/A


" GAME OVER "

" I servi sciocchi.. "

E adesso cosa faranno i servi sciocchi delle tecnoburocrazie di Bruxelles, i sepolcri imbiancati dell'euromonetarismo psicopatico, i feticisti dello spread e gli spacciatori di titoli tossici, i professorini della pedagogia del castigo e le maestrine dei compiti a casa, quando scopriranno che l'apocalisse non comincia con la Brexit?!?

Cosa si inventeranno gli ossequienti gauleiter del neo-imperialismo tedesco coi suoi volenterosi carnefici incistati in parlamenti esautorati da ogni potere, i sacerdoti del Rigore consacrati all'Ordnung teutonico, gli incursori del turbo-capitalismo d'assalto, improvvisamente convertiti alle ragioni dell'esecrato "stato sociale" ed ora preoccupatissimi per la tenuta di quel welfare che aspiravano a demolire senza riserve, in ossequio agli spiriti animali del liberismo più estremo, dopo mesi di terrorismo mediatico e ciniche strumentalizzazioni che molto avevano eccitato i mercati azionari?!?

Cosa succederà quando i popoli europei cominceranno a sospettare che c'è vita oltre la UE (l'Europa è un'altra cosa), nell'evidente differenza che separa drasticamente chi rimane (la Grecia) e chi invece se ne va (la Gran Bretagna), non ritenendo più sostenibili le condizioni imposte da un'Unione dei Mercanti asservita alle oligarchie finanziarie?!?

Perché stavolta gli spauracchi agitati ad arte non hanno dissuaso milioni di cittadini britannici da quell'abuso di democrazia, che tanto irrita le oligarchie delle elite finanziarie coagulate nei consigli d'amministrazione delle megacorporation e nei board bancari dagli emolumenti stratosferici.

Non sono bastati gli allarmismi, né il concentrato di minacce e ricatti che meglio di ogni altra indecenza rendono bene quale sia l'intima natura di questa "unione" forzosa, fondata sull'intimidazione costante dei contraenti, a dimostrazione che certi processi imposti sono tutt'altro che "irreversibili".

E figuriamoci che tra i principali sostenitori del "remain" vi era la City londinese al gran completo e una vecchia merda intrigante come George Soros (che le agiografie vi descriveranno come "filantropo"):
uno di quegli "speculatori senza volto" dei quali gli inglesi ricordano fin troppo bene il nome e cognome, nonché i preziosi contributi, non avendo la memoria cortissima degli italiani, a proposito di come è potuto esplodere il nostro debito pubblico...


Wolfang Schäuble-Gollum

Non ha convinto l'uso strumentale di catastrofismi annunciati, né i cretinismi retorici cuciti attorno all'immaginaria "Generazione Erasmus" di privilegiati figli di papà, ai quali vanno aggiunti gli infantilismi delle legioni di aspiranti lavapiatti attratti dal fumo di Londra.

Invece non saranno mai sbertucciati abbastanza, coi loro sondaggi farlocchi e le sue manipolazioni, i media di una informazione mainstream convertita a portavoce organica di un mondo parallelo asservito agli interessi economici di pochi gruppi privati;
totalmente slegata da una realtà che ormai è geneticamente incapace di interpretare.

L'ultimo spauracchio di una lunga serie è ora l'annunciata "fine del Regno Unito" dilaniato dalle pulsioni secessioniste al suo interno e destinato allo smembramento, tale è l'irresistibile appeal che gli arcigni commissari della commissione di Strasburgo e le pletoriche burocrazie della UE esercitano su quanti si sentono travolti dall'insana passione per le alchimie rigoriste delle banche centrali.

È noto infatti il dramma di miseria e recessione cronica che affligge ogni giorno la popolazione elvetica di una Svizzera rimasta finora esclusa dall'incredibile Bengodi della UE.


The Battle of Worcester

Capirete la dirompente novità di uno Sinn Féin che chiede l'unificazione delle contee dell'Ulster con la repubblica irlandese o l'attivismo dei separatisti scozzesi che reclamano l'indipendenza della Scozia da almeno 300 anni a partire dalla prima rivolta giacobita.

Solo un cretino potrebbe collegare il fenomeno alla "Brexit", ma sfortunatamente il sistema mediatico abbonda di deficienti da competizione, raggiungendo livelli mitologici nella Germania di frau Merkel che in pochi anni è riuscita a realizzare ciò che era ritenuto unanimemente impossibile, innescando una crisi dalle proporzioni mai viste.

In ambito europeo perdiamo un partner strategico e fondamentale;
perché non possiamo fare a meno di solidi colossi economici come la Slovacchia, ma ci possiamo tranquillamente privare della Gran Bretagna.

In compenso acquistiamo l'auspicata adesione della Turchia di Erdogan col suo islamofascismo asiatico, o i simpatici nazisti dell'Ucraina:
le 'risorse' di cui davvero si sentiva la mancanza e che tanto contribuiranno a rafforzare l'identità democratica della UE con l'entusiasmo di quanti vi restano ancora intrappolati.

La differenza di cambio è evidente e si capisce perché l'uscita della Gran Bretagna rischia di innescare un effetto domino incontrollato.

P.S. Si ringrazia per la riuscita del referendum il fondamentale contributo dell'ineffabile Wolfgang Schäuble, che dando prova di un'ottusità fuori dal comune, ben oltre persino i peggiori stereotipi sui tedeschi, ancor prima delle consultazioni ha avuto l'eccezionale idea di minacciare gli inglesi con l'imposizione di sanzioni economiche in caso di vittoria della Brexit, riuscendo a far incazzare non poco i diretti interessati che certo non si fanno dare ordini da un "kraut".

P.S.2. È lecito sospettare che peggior fortuna abbia avuto anche la lettera aperta al "Guardian" del nostro Renzi nazionale:
gli inglesi hanno scoperto che esistono leader politici persino peggiori dei loro e tanto valeva tenersi il proprio usato sicuro, invece di allargare la partecipazione a questa brutta copia italica di Mr Bean e che sembra il sosia scemo di Pinotto.


Soros il Filantropo: "Quella sulla lira fu un buona speculazione"

15 maggio 2013

C’era chi lo sussurrava come fosse un segreto, chi lo diceva ad alta voce.
Ma quel che è certo è che chiunque lo affermasse nella maggior parte dei casi passava come un complottista e un cospiratore.

Invece è tutto vero:
George Soros nel settembre 1992 ha portato la lira italiana a una svalutazione del 30%, ottenendo cospicui profitti e lasciando sul lastrico l’economia di bandiera.

È egli stesso ad ammetterlo.
Non solo: se ne vanta pure.
“Ai tempi presi una posizione sulla lira perché avevo sentito dichiarazioni della Bundesbank” secondo cui non avrebbero sostenuto la moneta oltre a un certo punto.
“Si trattava di dichiarazioni pubbliche, non ho avuto contatti personali.
Quella fu una buona speculazione”.
È quanto ha dichiarato al giornalista Francesco Spini in un articolo uscito sulla Stampa qualche giorno fa.

Chi è George Soros
Soros, 83 anni da compiere ad agosto, ebreo ungherese naturalizzato statunitense, ha un curriculum speculativo di tutto rispetto.

Il 16 settembre 1992 (un mese profittevole per lui, a quanto pare), nel cosiddetto Mercoledì Nero (Black Wednesday), ha venduto allo scoperto più di dieci miliardi di dollari in sterline, provocando l’uscita dallo Sme della moneta britannica e un guadagno per lui di oltre un miliardo di dollari.

Nel 2002 un tribunale francese lo ha condannato a pagare una penale di oltre 2 milioni di dollari per il reato di insider trading.
Pare inoltre aver avuto problemi anche in Malesia e Indonesia, sempre per gli stessi “argomenti”.

Ma torniamo all’Italia e al 1992
Questi sono i fatti:
– Il “filantropo” fece la con la lira la stessa operazione fatta con la sterlina:
iniziò a vendere valuta che non possedeva (“vendita allo scoperto”), scommettendo in una futura svalutazione della stessa per poi ricomprarla a svalutazione avvenuta, per ottenere un utile;

– Carlo Azeglio Ciampi, all’epoca Governatore della Banca d’Italia, sprecò 48 miliardi di dollari in una difesa della lira che non aveva alcun senso, in quanto la Banca Centrale tedesca aveva già detto che non avrebbe appoggiato l’Italia in questa operazione, in quanto doveva già farlo con la Francia (come ricordato dallo stesso Soros nell’articolo della Stampa);

– L’operazione di Ciampi costò allo Stato e agli italiani circa 60mila miliardi di lire, di cui circa il 25% (15mila miliardi di lire) andò a finire a Soros;

– La svalutazione del 30% della moneta nazionale permise ai privati (leggi: grandissimi gruppi industriali internazionali)
di entrare massicciamente nelle imprese statali dell’Iri, come Telecom e Autostrade Spa, a costi notevolmente ridotti rispetto alla valutazione reale delle imprese (che all’epoca spesso operavano in regime di semi-monopolio);

In un Paese normale la carriera di un Ciampi sarebbe stata stroncata.
Invece no, in Italia è stato premiato, evidentemente per meriti:
nel 1993 lascia Bankitalia e diventa primo ministro di un governo di transizione (siamo negli anni di Tangentopoli);
nel 1996 è ministro del Tesoro;
nel 1999 diventa Presidente della Repubblica.
Complimenti!

Questi sono i fatti, nudi e crudi:
ognuno li interpreti come vuole.

Il “Filantropo”
Tornando a Soros, nella sua intervista alla Stampa si permette anche di affermare quanto segue:
“Le crisi finanziarie non sono causate dagli speculatori, ma dalle authority che creano regole sbagliate che consentono agli speculatori di porre in essere quello di cui poi vengono incolpati”.
Mi pare un ragionamento alquanto bislacco.

Sarebbe come affermare:
“Le rapine in banca non avvengono per colpa dei rapinatori, ma delle banche che hanno tutti questi soldi nelle loro casseforti e della loro scarsa sicurezza che consente ai rapinatori di porre in essere quello di cui poi vengono incolpati”.
Ovvio, no?

Per concludere.
C’è chi si ostina a chiamare Soros “filantropo” a causa delle attività benefiche che svolge attraverso i suoi vari fondi di investimenti (il cui core business è ben altro, come abbiamo visto).
Ma allora io vi chiedo:
chi scippa la pensione a una vecchietta fuori dalle poste, e poi si ferma a donare dieci euro a un barbone sul ciglio della strada, è anche lui un filantropo?
( Valerio Pierantozzi )

( Sendivogius )


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