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( God Save the Queen )
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L'ammaina bandiera ed il divorzio all'Italiana

Ecco, il frinire delle cicale è finito, ecco il cri-cri dei grillini pure..
Qualche ora di silenzio nell'attesa delle votazioni Spagnole.
Domani, San. Vigilio, porterà una notte di luna calante..
E Dio salverà la Regina..

Ma ormai l'Inghilterra è pronta ad ammainare la bandiera europea..
D'ora in poi, nonostante i rigurgiti, vi sarà una stella in meno.. salvo sorprese.
Le borse hanno perso un bel 10%..
Ed allora ?
Sono valori virtuali, frutto delle speculazioni, che non rispecchiano la realtà delle industrie che sono rappresentate da un simbolino sullo schermo di un computer.
I maghetti di Oz continuano a speculare, a giocare al rialzo ed al ribasso, comprando e vendendo alla forsennata senza creare un solo posto di lavoro per nessuno.
Si mantengono solo il loro..

L'Inghilterra:
con una ragionevole svalutazione esporterà di più ed importerà di meno..
Non ci perde di certo.
Con una stretta burocratica lascerà lavorare chi paga le tasse e manderà a casa chi non le ha mai pagate.

Come in Svizzera che, pur non essendo mai entrata nella comunità Europea, gode di ottima salute.

La Germania, ingorda frettolosa, avrà libero il campo da una Inghilterra che, bene o male, era il contrappeso della bilancia.
Ora sarà sempre di più :

"Deutschland, Deutschland über alles,
Über alles in der Welt,
Wenn es stets zu Schutz und Trutze
Brüderlich zusammenhält,
Von der Maas bis an die Memel,
Von der Etsch bis an den Belt -
|: Deutschland, Deutschland über alles,
Über alles in der Welt."

Resterà cosi' l'unica grande potenza di un'Europa sempre più stanca di regolamenti finanziari e sempre più stanca d'essere vittima dello strozzinaggio di Wolfang Schäuble..

La Francia, dopo il regalino non da ridere che la morte del suo ex socio finanziatore libico, Mr. Gheddafi le ha portato, e dopo il salvataggio delle sue banche indebitate a non finire con la Grecia, - regalo del FMI - finalmente può iniziare a segnare i suoi Goal..nel deserto Libico.

E gli altri ?
Chi pensa già di "tagliare la corda all'inglese" - Olanda per prima - e magari Francia dopo, mentre i Governi di Italia, Portogallo, Grecia , Belgio, Lussemburgo, Repubblichine varie, sono ora chiamati a far vedere cosa sanno fare..
Il tempo delle mele é finito.. e l'ISIS bussa alla porta.

L'Inghilterra ha ammainato la bandiera europea, ed in Polonia, il premier Szydlo già l'ammaina pure lui.
La Spagna ora ha la possibilità di formare un nuovo Governo che andrà a ripensare molti dei trattati imposti da un parlamento ostaggio della finanza germanica.

Ma, alla fin fine, saranno tutti "divorzi all'italiana", con una bella Angela che mentre bacia il marito allunga il piedino ed accarezza quello del timoniere di turno..

Insomma vedrete la cara vecchia Inghilterra che mentre bacia appassionatamente Alexander Boris Johnson andrà ad allungare il piedino per accarezzare quello di Mario Draghi..



Per i più giovani - DIVORZIO ALL'ITALIANA.. 1961 -

Nell'ipotetica città siciliana di Agramonte vive il barone Ferdinando Cefalù, detto Fefè.
L'uomo è coniugato da dodici anni con l'assillante Rosalia, una donna ardente d'amore per lui ma per la quale aveva perso ogni attrazione.

Nel frattempo, è innamorato della propria cugina, la sedicenne Angela.
La legge italiana non ammette il divorzio, ma è ancora previsto il delitto d'onore, un caso di omicidio punito con pena più mite e molto frequente in Sicilia.

Fefè tenta allora disperatamente di trovare alla moglie un amante, per poterli sorprendere insieme, ucciderli, usufruire del beneficio del motivo d'onore e - scontata la lieve pena - sposare finalmente l'amata.

Non ci riesce, ma la sorte gli viene incontro.
In seguito a un litigio con il marito, Rosalia, sentendosi abbandonata, cerca conforto in Carmelo Patanè, un suo vecchio spasimante creduto morto in guerra e poi tornato.

Fefè, venuto a sapere della vecchia relazione, favorisce gli incontri e spia i potenziali adulteri.

Finché un giorno scopre che si sono finalmente dati appuntamento, in occasione dell'arrivo in città del film La dolce vita, che richiama tutto il paese.

Il barone va al cinema, ma nel mezzo della proiezione rincasa allo scopo di sorprendere gli amanti.
Costoro, però, anziché consumare il tradimento, si sono dati alla fuga.

Venuta a mancare la flagranza, che avrebbe potuto giustificare lo stato d'ira richiesto dalla norma sul delitto d'onore, Fefè si finge malato e incapace di reagire.

Si attira così il disprezzo di tutti i concittadini, intenzionalmente, per creare condizioni di disonore sufficienti a giustificare comunque il suo gesto.

Nel frattempo lo zio Calogero, padre di Angela, muore d'infarto scoprendo casualmente la tresca della figlia con il nipote.

Al funerale fa la sua apparizione Immacolata, moglie di Patanè, che umilia pubblicamente Ferdinando, sputandogli in faccia.

Grazie a don Ciccio Matara, boss locale, il barone viene a conoscenza del luogo dove sono nascosti i fuggiaschi.
Giunto sul posto, trova Immacolata che ha già vendicato il suo onore uccidendo il marito.
Non gli resta allora che fare altrettanto con Rosalia.
Condannato a tre anni di carcere, sconta una pena inferiore beneficiando di un'amnistia, e torna infine in paese dove finalmente sposa la bella Angela.

Ma, dopo pochi mesi, in viaggio di nozze qualcosa (o meglio qualcuno) mette già in dubbio la felicità dell'unione.
Nella scena finale infatti, Angela sdraiata sul ponte di una barca bacia il neo marito Fefè, mentre con un piede carezza quello del giovane timoniere....


( Giorgio Comerio )



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