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ref:topbtw-3600.html/ 9 Febbraio 2023


- POLITICA + ECONOMIA e FINANZA - POTERE POLITICO


Ukraina e Parlamento.

i voti dei partiti.

È passato quasi un anno dall’esplosione della guerra in Ucraina. Da allora il parlamento si è già espresso molte volte sul conflitto, anche nella legislatura appena iniziata.
Vediamo come si sono espressi sul punto i nostri rappresentanti eletti nel settembre scorso.


Il nuovo parlamento ha già votato su 2 decreti legge che riguardano il conflitto in Ucraina.

Il primo è stato approvato con i soli voti contrari del M5s e di Avs.

Su questo provvedimento, nel Partito democratico si sono registrati 5 voti ribelli (di cui 2 per errore).

Il secondo è stato approvato con i voti contrari di M5s e Avs e l'astensione di Pd e Azione-Iv.

Il 24 febbraio 2022 iniziava l’operazione militare russa in Ucraina.

Un conflitto che ha avuto gravi conseguenze anche per i paesi europei.

Questi finora si sono schierati in maniera compatta a favore del popolo ucraino, inviando materiali sia bellici che di supporto alla cittadinanza.

Ma anche imponendo sanzioni alla Russia.

La questione dell’invio di armi in particolare è risultata particolarmente controversa e fonte di un acceso dibattito anche nel nostro paese.

Da questo punto di vista è particolarmente importante valutare le posizioni assunte dai nostri rappresentanti in parlamento.

Un tema di cui il parlamento ha discusso sia nella legislatura precedente che in quella appena iniziata.

Sono 2 in particolare i provvedimenti su cui il parlamento si è espresso con un voto.

Si tratta dei decreti legge 169 (proroga della partecipazione dell’Italia alle attività della Nato) e 185 (proroga dell’invio di materiale, anche bellico, all’Ucraina) del 2022.

Com’era prevedibile entrambi questi provvedimenti hanno ricevuto il voto favorevole delle formazioni di centrodestra che fanno parte dell’attuale maggioranza.

L’opposizione invece ha assunto posizioni diverse.

Gli unici gruppi espressamente contrari sono stati infatti il Movimento 5 stelle e l’Alleanza verdi-sinistra (Avs).

Più morbida invece la posizione assunta da Partito democratico e Azione-Italia viva che si sono astenuti nel primo caso e hanno votato a favore nel secondo.

La proroga dell’autorizzazione all’invio di armi

Il primo provvedimento che prendiamo in esame è il più recente dei due e forse anche il più rilevante politicamente.

Si tratta del decreto legge 185/2022 che dispone la proroga fino al 31 dicembre 2023 dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari a favore dell’Ucraina.

L’11 gennaio scorso al senato il provvedimento è stato approvato in via definitiva con 125 voti favorevoli, 28 contrari e 2 astenuti.

La camera si era già pronunciata alcuni giorni prima (215 favorevoli , 46 contrari e nessun astenuto) ma in quel caso l’aspetto più rilevante riguardava il numero di deputati che non hanno partecipato al voto: 138 di cui 72 assenti e 66 in missione.

I parlamentari in missione non risultano fisicamente in aula perché impegnati in altre attività istituzionali.

Sono però considerati come presenti ai fini del raggiungimento del numero legale ma di fatto non partecipano al voto.

Solo M5s e Avs contrari alla proroga dell’invio di armi.

Ad esprimersi in senso contrario su questo provvedimento sono stati solamente il Movimento 5 stelle e l’Alleanza verdi-sinistra (che al senato fa parte del gruppo misto).

Tutti favorevoli gli altri gruppi. Occorre ricordare che questo decreto legge rappresenta una proroga di quanto già disposto dal Dl 14/2022 che era stato presentato dal governo Draghi.

Non deve sorprendere quindi il fatto che anche gruppi di centro e centrosinistra come Partito democratico e Azione-Italia viva abbiano votato a favore del provvedimento.

Dato che all’epoca del primo decreto facevano parte della maggioranza.


( Redazione -. Openpolis )

Link
https://www.openpolis.it/come-il-nuovo-parlamento-si-e-pronunciato-sul-conflitto-ucraino/


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