È il death race di Nizza, con l'orripilante scia di sangue lasciata dalle 84 vittime dell'ennesima carneficina
di miscredenti ed apostati, ad opera di un terrorismo fai-da-te appaltato in franchising al sociopatico di turno,
più che mai ansioso di entrate nel paradiso barbuto delle capre mannare per gli esteti delle stragi di massa.
È molto rassicurante sapere, insieme alla riprova dell'incompetenza ormai proverbiale della Sécurité francese, come
il pluriomicida non fosse un soggetto ritenuto "radicalizzato" e per questo completamente escluso dal monitoraggio
dei servizi anti-terrorismo.
Di conseguenza, molti proprio non riescono a capacitarsi come il Mohammad fallito di turno,
che sembrava così 'laico' e 'inserito', si sia a tal punto da trasformarsi in un
psicopatico sterminatore di famiglie alla fabbrica dei serial killers per corrispondenza di Raqqa;
forse dimenticando i precedenti di Amedy Coulibaly ed Hayat Boumeddiene.
Capirete lo sconcerto di quanti già pensavano ai figli malriusciti dell'integrazione,
cresciuti all'ombra della religione della pace e ispirati dal verbo illuminato dei predicatori itineranti
dell'integralismo hanbalita (quello che impropriamente chiamiamo "wahabita" ed estensivamente "salafita");
Giusto per rispondere alla domanda retorica su chi alimenta il fondamentalismo islamico.
Per la serie:
plagiati nelle madrasse europee (meglio se travestite da sedicenti "centri culturali") generosamente finanziate
dai petrodollari sauditi e qatarioti con la gaia incoscienza di chi foraggia il mostro sfuggito al controllo.
"i grandi segreti di Pulcinella".
E allora per l'occasione si scopre (come l'acqua calda) che in Francia (ma non solo..)
esiste un sistema carcerario pesantemente infiltrato dall'indottrinamento integralista,
dove balordi di strada e tossici convertiti alla "vera fede" possono affinare
la loro radicalizzazione durante il soggiorno coatto ed essere avviati sulla sacra via della jihad.
Evidentemente, a questi razzisti col corano sotto il braccio (e possibilmente interpretato ad minchiam)
deve risultare davvero orripilante l'idea che possa esistere una convivenza multietnica tra confessioni
diverse nel reciproco rispetto, sotto i valori fondanti e le libertà civili di una democrazia
laica, invece di 'abbandonarsi' alle pazze gioie della sharia, all'occorrenza imposta a colpi
di taglione per i refrattari che si ostinano a rifiutare l'invito alla conversione.
Tale è il desiderio di condividere il loro medioevo barbarico con le società d'accoglienza, e tanta è la nostalgia per il merdume avito.
Perciò adesso, correte tutti a riprendere pennarelli e gessetti, seppellite i cadaveri in fretta, ripulite tutto per bene, evitate (per carità!)
ogni riferimento polemico all'islam.
Dosate con cura la scelta delle parole, prestando la massima attenzione agli attributi da utilizzare
in conformità col vocabolario del politicamente corretto, che il terrorismo può essere "jihadista"..
"islamista".. ma mai "islamico", che sennò gli Isl'Amici potrebbero offendersi e mettere su il broncino,
tanto il fenomeno è minoritario, nella sua estraneità ad un corpo dottrinario straordinariamente moderno.