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22/07/2016


Per una cinquantina di atomiche


Il vero rischio sono le "quasi" cinquanta testate atomiche presenti a Incirlik.

E' certo che sono utilizzabili solo se attivate tramite codici segreti e solo dopo l'autorizzazione del presidente degli Stati Uniti, ma il gioco vale il rischio ?

Dopotutto si tratta di depositi situati in territorio turco, una nazione ora sotto il controllo di un paranoico capo di stato con manie di grandezza da gran Visir e spinto a reagire ai movimenti popolari da uno scellerato desiderio di potere che lo porta ad agire a seconda delle convenienze del momento e sempre più preda delle sue radicate paure di morte.

Insomma il rischio di un "sequestro cautelativo" della base, e dei suoi contenuti, potrebbe essere alle porte.

Dopotutto i pochi magistrati turchi ( quelli non incarcerati ) , non avrebbero nessun problema a bloccare la base per svolgere le indagini relative al golpe ed alla identificazione degli elementi coinvolti.
Con una serie di conseguenze inimmaginabili..
Insomma se un magistrato turco "sequestra" delle bombe atomiche americane.. cosa succede ?


LA BASE DI INCIRLIK

La base militare fu costruita con i dollari degli Stati Uniti dagli ingegneri dell'esercito americano nell'ormai lontano anno 1951.
La base aerea si trova a circa 400 km a sud-est di Ankara, la base militare di Incirlik.

Concepita inizialmente come un'area presso cui i bombardieri avrebbero potuto fare scalo, e messa a disposizione dell'aviazione sia turca che americana, in virtù di un accordo bilaterale firmato tra le parti nel 1954, l'anno successivo la base prese il nome di Base aerea di Adana, per poi essere rinominata Base aerea di Incirlik.

Durante gli anni '60, la base ha ospitato le esercitazioni di alcuni squadroni dell'USAF, il comando militare della United States Air Force in Europa, e mantenuto un'importanza strategica per la Nato.
Durante la seconda metà degli anni '70, il governo turco annunciò la chiusura di tutte le basi americani in Turchia, per via dell'embargo imposto da Washington nei confronti di Ankara, dopo che questa aveva utilizzato equipaggiamento bellico americane durante il conflitto con Cipro.

Soltanto le basi di Incirlik e Izmir furono immuni alla decisione, per via della loro rilevanza in ambito transatlantico.

Abolito l'embargo nel 1978, e firmato un accordo per la cooperazione economica e militare nel 1980, i rapporti tra Stati Uniti e Turchia ripresero a pieno ritmo.

Rivelatasi un punto di riferimento importante durante la Guerra fredda prima, e la prima guerra del Golfo poi, la base aerea di Incirlik è sempre stata il fulcro delle attività svolte dagli Stati Uniti in supporto della Turchia, soprattutto in caso di disastri ed emergenze umanitarie.

Si pensi al terremoto del 1976 o a quello del 1999.

In seguito ai fatti dell'undici settembre, e della campagna militare intrapresa in Afghanistan dagli Stati Uniti di George W. Bush, Incirlik è stato un punto di snodo per le operazioni umanitarie, così come un passaggio obbligatorio per il rifornimento dell'aviazione americana.

Sfruttata anche nel corso della guerra in Iraq, nel 2006 la base è stata utilizzata, ancora una volta, come cuore di ponte aereo messo in piedi per fornire soccorso alla popolazione pakistana colpita da un forte terremoto.

L'anno successivo, invece, Incirlik è stata la via di fuga per 1700 cittadini americani che cercavano riparo dal conflitto impazzato tra Libano e Israele.

Incirlik è la 'casa' del 39/o gruppo Air Wing Base (il cui mandato è assistere e proteggere interessi Usa e della Nato), del 728/o squadrone mobilità aerea nonché del 717/o e 425/o squadrone di trasporto dell'aviazione Usa.

Per le operazioni della coalizione sono presenti anche forze della Raf britannica e 6 Tornado più un aereo cisterna A310 della Luftwaffe tedesca.


( Giorgio Comerio )


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