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26/07/2016


Goletta Verde e le graziose frivole inutilità ambientali


Goletta Verde e Lega Ambiente : per cortesia lasciamo perdere questi personaggi ormai datati e di un business-ambientalismo frivolo e snob.
I bagnanti si immergono fin dove l'acqua arriva, al massimo, a meno di due metri di altezza..

Per toccare sempre con i piedi il fondo.

Oltre, al largo ( 50 metri da riva ) ci vanno in pochi coraggiosi.

E i "dispersori" delle acque delle fognature - trattate dai depuratori - sono ben al largo ed in acque profonde..

Le analisi della goletta verde e quelli di Lega Ambiente ( che se le fanno solo loro quando passano in zona e senza contraddittorio tecnico della ASL locale ) non sono effettuate a riva e durante una intera stagione turistica.
Per lo meno nei tre mesi estivi...

Analisi che devono essere fatte a riva, a distanze ben precise, ripetute con scadenza temporale nota, sempre correlate alle condizioni meteo-marine: ovvero direzione e forza del vento, delle correnti, altezza media delle onde.
Non solo, ma che tengono conto anche se in quel momento piove oppure il tempo é bello e soleggiato di giorno o privo di nuvole la notte.

Insomma non vi é un data-base storico e credibile e di dati raccolti nel tempo , verificati, ed acquisiti con un contraddittorio tecnico.

Non parliamo poi delle analisi effettuate alla foce di un fiume dove nessuno si immerge.

Innanzi a tutto perché alla foce di un fiume non ci trovi una spiaggia, ovviamente !
Poi perché la corrente, a seconda del regime delle piogge a monte, porta a mare di tutto e di più.

E nessuno si mette a nuotare in mezzo alla corrente di un fiume:
sarebbe pericoloso e pure stupido.. se non espressamente vietato.

Fare una analisi alla foce di un fiume per poi dire che é inquinato, in particolare in periodo di secca e quindi con alti valori di concentrazione delle sostanze presenti ( che invece sono diluite in regime di piena ) é da "buffoni" a dir poco..

E quindi senza nessun valore scientifico ma solo pubblicitario per una obsoleta "guida Michelin" delle coste italiane..
Un lussuoso business di graziosi frivoli ambientalisti snob.
Una "Guida Michelin" che ormai si può considerare una attività solo del tutto esilarante..


( Giorgio Comerio )


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