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Il Racconto della Domenica - 11 Settembre 2016 -
Nono episodio di: " Il caso Veronese " -

Dopo aver eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità..
Sherlock Holmes

CAPITOLO 9

Helen Martini rappresenta un'eccellenza nel ristrettissimo ambito della criminologia forense, una scienza autonoma relativamente recente, che cominciò ad affermarsi nel 1876, indubbiamente il precursore è Cesare Lombroso.

Sue sono le basi per l'analisi eziologica del crimine, si sovrappongono il diritto, la sociologia, l'antropologia, la psichiatria, la biologia e la medicina.

Presuppone conoscenze interdisciplinari vastissime.

La dottoressa Martini, Helen, è specializzata nel settore antropologico, finalizzato allo studio della ipotetica personalità del delinquente attraverso l'analisi dei fattori organici e ambientali.

È una scienza empirica, quindi ricava dall'osservazione del reale il materiale per l'indagine.

Vado e prenderla personalmente all'aeroporto di Venezia.

Non le hanno dato nemmeno il tempo di preparare un bagaglio decente, ha soltanto un borsone con le cose più necessarie.

Comprerà qualcosa qui.

Helen è indubbiamente una donna affascinante, a parte il talento naturalmente.

Porta i capelli, biondissimi, fermati da un fiocchetto nero, dei jeans sdruciti, forse un riconoscimento alla moda, un blazer blu di taglio maschile.

Quello che mi ha sempre colpito di lei, a parte il resto, è lo sguardo:
due occhi grigi, che si incupiscono quando è particolarmente concentrata, mi ricordo che quando è arrabbiata emettono lampi d'acciaio.

Confesso che ai tempi del corso, dopo la laurea in psicologia clinica, mi ero innamorato di lei, come parecchi colleghi del resto, ma lei non ha mai dato spazio a nessuno, sembra votata al suo lavoro, lo prende come una missione.

Il tipo giusto per darmi una mano qui.
La aspetto all'uscita, ci abbracciamo affettuosamente, il profumo è sempre lo stesso.

Inebriante.
Ma non c'è assolutamente spazio ne voglia di pensare ad altro.
Concentrazione.

È al corrente di tutto e a Roma sono indignati:
investigatori di prim'ordine, mezzi senza risparmio, l'esercito, oltre trecento agenti trasferiti a Riva da altri incarichi.

E senza risultati.

Nei giornali esteri gli articoli pieni di allusioni alla polizia italiana non si contano più.

Da Londra ci offrono, anzi ci consigliano, di chiedere la collaborazione di Scotland Yard.

Declinata.
Helen non vuole sentire commenti, almeno per il momento, preferisce prima leggere gli atti per farsi un'opinione personale.

Non le do torto.

Arriviamo velocemente in ufficio a Riva, sirena e lampeggiante aprono le strade.

È già novembre e comincia a fare freddo, il tempo è passato senza che me ne rendessi conto.

La presento agli altri, il Procuratore capo la riceve personalmente, dice chiaramente e senza allusioni che si aspetta molto da lei.

Non lo considero un rimprovero nei miei riguardi.
Ha perfettamente ragione.

Legge attentamente tutte le carte per ore, senza distrarsi un attimo, solo il tempo per un caffè.

Nel frattempo è arrivato Walter, la presento, non si alza nemmeno, solo un cenno di saluto con la mano.
Guardo i suoi occhi incupiti.

È al massimo della concentrazione.

Passiamo ai commenti, naturalmente ognuno dice la sua, ascolta tutti con attenzione.

Ci appartiamo in un'altra stanza, vuole sentire la mia opinione, le racconto tutto comprese le mie opinioni personali.

Qualunque ipotesi di scuola non si adatta a questo caso, presenta delle difformità nei confronti di altri eventi criminali, non possiamo applicare regole consolidate, tutto quello che è accaduto sembra impossibile.

Ma ci sono un numero consistente di cadaveri martoriati nella sala mortuaria dell'ospedale.

E questa è purtroppo la realtà. Sono costretto a parlarle, anche se con un po' di reticenza, delle ipotesi di Walter.

Non le scarta a priori, anzi sembra interessata alla deriva esoterica.
Vuole incontrarlo ma è già andato via.

Stabilisce il piano operativo per l'indomani:
la città è divisa in settori, ogni settore affidato ad un gruppo investigativo.

Le perquisizioni ricominciano, casa per casa, buco per buco, ogni hotel, B&B, affittacamere deve essere ricontrollato.

Parte da un assioma, un postulato:
a prescindere dalle motivazioni folli che spingono il mostro ad agire, da qualche parte deve pur essere, dato che il cordone esterno dell'esercito pattuglia la zona metro per metro.

Giusto, l'unico problema è che gli assiomi e i postulati per loro natura non sono dimostrabili.

Ma è comunque un eccellente punto di partenza.

Nella costruzione di un sistema deduttivo ci si limita ad elencare in modo neutro una serie di premesse per vedere quali implicazioni possono essere dedotte.

L'unica deduzione possibile è che l'assassino esiste, si trova a Riva del Garda, compare e scompare quando e dove vuole.

E noi non possiamo farci niente.

Chiedo a Walter se possiamo vederci a casa sua insieme ad Helen, naturalmente per lui va bene.
Pure Carlo sarà con noi, ha superato i primi giorni e vuole partecipare attivamente alla ricerca del mostro.

Sono sicuro che lo ucciderebbe personalmente se ne avesse la possibilità.

Walter esprime ancora una volta con determinazione e convinzione la sua idea, la fattispecie sfugge ad ogni logica, le opinioni concrete sembrano inapplicabili a fatti che sono pur concreti ma avvolti in qualcosa di insondabile:
si sono verificati ma è impossibile che siano accaduti.

Almeno in una dimensione reale.

Helen sembra attratta da quel pensiero che a prima vista sembra irrazionale, ha compreso perfettamente e subito che qui di razionale c'è ben poco.

Per cui ogni strada, la più improbabile, deve essere percorsa.

Cerchiamo una scheggia impazzita, latente, pronta ad esplodere, innescata da considerazioni forse metafisiche instabili, mutevoli e accidentali.

Per tentare di capire la natura stessa di quell'essere immondo, per tentare di cogliere la sua struttura fondamentale, bisogna trascendere l'ottica di indagine.

Sta cercando il nulla, ha avuto una "rivelazione" proveniente dalla presa di coscienza di un oggetto.

Abbiamo preso una strada sbagliata, non siamo riusciti a sciogliere i dubbi che ci angustiano.

Dobbiamo riesaminare le nostre capacità, vedere se le nostre intelligenze sono adatte a trattare un caso come questo.
Ricominciare tutto daccapo.

Ci concentriamo su un punto inequivocabile: il professor Grimaldi e Jenny sono arrivati alla stessa convinzione.

Per questo sono stati uccisi.

Quindi le intuizioni che hanno avute non possono, almeno in linea astratta, essersi riferite a persone sconosciute.

Deve trattarsi di qualcuno o qualcosa che hanno visto e che si trova sotto i nostri occhi.

Ma chi, che cosa ?

Quindi:
una persona o una cosa che conosciamo, apparentemente normale prima di trasformarsi in quello che è.

Ha latente e nascosto dentro di se un elemento esplosivo.

Contiene la carica di dinamite e la miccia.

Cosa l'ha acceso?

Dobbiamo andare indietro nel tempo, io di poco ed Helen ancora meno, contiamo sui ricordi di Carlo e di Walter.

Dobbiamo riesaminare tutto per l'ennesima volta.

Forse qualche dettaglio considerato di poco conto ci è sfuggito.

Poi, improvvisamente, uno di quei ricordi affiora come un flashback, retrocedo nel passato, di pochi giorni, un evento insignificante che mi aveva interessato ma che avevo subito accantonato.

La memoria è costituita da tanti cassetti dove ogni cosa, anche la più piccola, viene conservata fin dalla nascita.

I cassetti sono grandi o piccoli in funzione di quello che devono contenere.

Ma pronti ad aprirsi, a volte inaspettatamente, a volte evocati quando cerchiamo di forzare la nostra mente.

Pure se non posso esserne certo so chi è l'assassino.
E non può uccidermi, sono preparato a riceverlo.

Il distintivo sulla giacca del padre di Luisa.

Mi ricordava qualcosa notata di recente, l' emblema della Thule.

Sono certo che la sua casa deve essere piena di cose di quel genere, la sua libreria deve essere colma di volumi riguardanti gli etruschi, i catari, i cavalieri templari e più recentemente il nazismo, Hitler.

L'appartenenza a quella società, che credevo estinta e che invece evidentemente esiste ancora, denota un grado di scostamento dalla realtà, di crudeltà portata ai limiti, in ultima analisi di follia.

E la follia si trasmette anche per generazioni.

Luisa Castelli, scomparsa senza che nessuno si accorgesse di nulla dall'auto di Walter, il corpo è ritrovato dopo.

Ma che nessuno ha veramente identificato, ne Walter, che ha visto solo le scarpe da tennis, ne i suoi genitori che sono stati giustamente convinti a non guardare un povero corpo dilaniato al quale manca la testa.

Che però, forse, non apparteneva alla loro figlia.

Ed è stata ritenuta superflua l'analisi del DNA.

Come diceva Goethe, la Sicilia è al centro di tutto.
Riferisco ad Helen e a Walter le mie deduzioni prima di comunicarle agli altri.

Dispongo immediatamente la prova del DNA che viene prelevato dal cadavere classificato come Luisa Castelli.

Deve essere comparato. Dispongo il prelevamento di un campione da uno dei genitori di Luisa a Palermo.

A Riva non troviamo nulla, la camera del B&B dove abitava è stata riaffittata molte volte, quindi ripulita.
Dobbiamo attendere i risultati dalla Sicilia e poi procedere con l'analisi.

Ci vorrà almeno una settimana per completare gli esami.
La follia può essere causata da straordinarie angosce fisiche, mentali o traumi, può essere causata dall'esposizione a una particolare fonte di orrore inaudito.

È un effetto di influenza mentale, gli effetti possono impiegare anche anni per manifestarsi, se la mia ipotesi è valida e credo che lo sia, deve essere ricercata nella continua esposizione agli oggetti presenti nella sua casa di Palermo, nei libri che inevitabilmente ha letto, nella influenza malefica anche se involontaria del padre. Abbiamo riesaminato la rubrica telefonica del professor Grimaldi, il numero del cellulare di Luisa c'era.

Quindi la conosceva, forse bene.

Dobbiamo cercare di scoprirne il motivo.

Ho convocato i genitori di Luisa a Riva, l'ingegner Castelli è una persona importante e influente ma non si tira indietro, lo aspettiamo insieme alla moglie con il prossimo volo.

Devo chiedere molte cose sul conto della figlia.

Arrivano puntualmente l'indomani, qualcosa devono aver capito, sono un po' sulla difensiva quando accenno alla possibilità che Luisa sia colpevole di tutti quei fatti orribili, deve aver sostituito se stessa con il corpo di un'altra vittima scelta con una costituzione fisica simile alla sua.

Forse per agire con maggiore libertà.

Naturalmente fino a quando non si completano gli esami del DNA resta un'ipotesi.

I possibili indizi ci sono tutti:
la forza fisica, la conoscenza della città e del posizionamento delle telecamere di sorveglianza, la conoscenza del Lago, la conoscenza forse casuale di un nascondiglio introvabile.

E una ulteriore verità che non poteva essere celata:
Luisa era stata ricoverata in una clinica psichiatrica di Berlino per gravi disturbi mentali.

I disturbi erano completamente scomparsi ma doveva restare sotto osservazione.

E senza che lei lo sapesse.

Si era laureata in biologia con eccellenti voti e si era trasferita a Riva del Garda.
Sotto il controllo discreto del professor Grimaldi, vecchio amico dell'ingegner Castelli.

La scelta della città non era stata casuale.

Tutto coincide, il profilo è stato tracciato.

Manca l'ultimo tassello e tutto si può concludere.

A parte trovarla.

Attendiamo il risultato delle analisi dei RIS, interrogo a fondo il padre di Luisa, Helen è accanto a me.

L'ingegnere non si sottrae ad una verità che si può facilmente ricostruire: fa parte della società Thule.

Io sono un profiler, quindi difficilmente mi occupo di interrogatori.

Ma Helen si, i suoi occhi lampeggiano, non sono incupiti.

Segno di una rabbia enorme.

L'ingegnere inizia il suo racconto, sembra sincero e crede in quello che dice:
perchè gli hutu ed i tutsi si sono massacrati a vicenda in Ruanda?

Perchè altrettanto hanno fatto i popoli dell'ex Jugoslavia?

Perchè oggi si sparge il terrore nel mondo?

Perchè la Chiesa, nel terzo millennio, non ha ancora spiegato ai fedeli il terzo segreto di Fatima?

Perchè ancora non si riesce a fare piena luce sulle stragi che hanno colpito l'Italia negli anni '70 e '80 ? Già, perchè ?
Gli chiede Helen.

Chi sono gli azionisti della BCCI ( Banca di Credito e Commercio Internazionale), avete letto il libro del giudice Carlo Palermo?

A quale filosofia è ispirata?

Alla filosofia "sufi".
L'estrema destra internazionale.

Penso al massimo leader storico della destra, Hitler.

Alcune componenti dell'ordine templare sono state assorbite dall'ordine militare teutonico e queste componenti si ispiravano al sufismo.

Anche i catari erano un movimento "sufi", volevano congelare il progresso e bloccare lo sviluppo della popolazione.

L'ingegnere si riferisce ad una Congiura Fondamentale? Probabilmente si.

Ne è convinto.

E con lui altri membri della società sparsi per il mondo.
Tutte persone molto influenti.

Che però sono l'esatto contrario della filosofia della Thule, interpretano il loro ruolo in maniera opposta.

Ammette che casa sua è un museo che accoglie cimeli e testi antichissimi.

Vogliono salvare il mondo per riformarlo.
Si.

Luisa si è sempre interessata a tutto questo, fin da bambina, forse in modo eccessivo, ammette.
Siamo senza parole, ci sono tra noi persone insospettabili che generano e trasmettono la follia. A volte in modo innocuo a volte no.

I risultati della analisi dei RIS arrivano prima del previsto:
il DNA del cadavere classificato come Luisa Castelli non ha con lei alcun punto di contatto.

Abbiamo visto giusto e prima di noi il professor Grimaldi e Jenny.

Che non possono più rallegrarsi per avere indovinato.

A questo punto si apre la caccia.
Dove si nasconde Luisa ?

La mente della ragazza deve essersi imbevuta di folli concetti e il suo equilibrio instabile ha fatto il resto.

La vista del sigillo e l'ascolto dei racconti di Walter ha fatto riemergere in lei qualcosa di sepolto.

L'innesco della miccia ha fatto esplodere la dinamite che porta dentro.

Deve aver saputo che Grimaldi aveva il compito di controllarla e lo ha minacciato di morte, insieme a sua moglie.

Questo potrebbe essere stato il motivo dell'incidente e dell'alterazione improvvisa dello stato mentale del professore.

Lei era sempre li, a casa sua, nell'unico posto dove non ci saremmo mai sognati di cercarla, ha letto il suo messaggio a Carlo e lo ha ucciso.

Deve aver immaginato che Jenny sapesse tutto di lei, per questo l'ha uccisa.

Restano due elementi da comprendere:
il motivo dell'asportazione degli organi dalle vittime e dove si nasconde.

Nel corso delle sue macabre azioni deve aver trovato un nascondiglio diverso dalla casa di Grimaldi, dove conservare i reperti.

È stato perlustrato tutto.

E lei deve trovarsi ancora qui.

Dobbiamo scoprirlo, a costo di mettere a soqquadro tutta Riva del Garda.

Comunico al Procuratore l'esito delle indagini.

Richiedo altri uomini per la ricerca.

Accordati.
Il suo delirio è concentrato sulla Thule, da li dobbiamo ricominciare.

Il continente dove si sarebbe trovata l'Ultima Thule era Iperborea, più antica di Atlantide e sprofondata durante l'era glaciale.

Una terra dell'estremo Nord dove abitavano gli antenati della razza Ariana.

Che erano bianchi, biondi e con gli occhi azzurri.

Secondo la leggenda, quando il continente cominciò a sprofondare, gli Iperborei scavarono delle enormi gallerie e si rifugiarono sotto terra.

Il loro nuovo regno sotterraneo fu chiamato Agarthi e la capitale Shamballah.

Il loro simbolo era la "swastika".

Svastica, Iperborea, sotterranei.
E' li che dobbiamo cercare.

Uno dei cassetti della memoria di Walter si apre improvvisamente, esiste un luogo sotterraneo e sconosciuto da tutti, dove è stato e dove ha trovato la tavoletta.

Lo ha comunicato agli amici prima di andarci, per una maggiore sicurezza.

Luisa era presente.
E li che è nascosta ?

Dieci volanti ci accompagnano, il luogo si trova a cinquanta chilometri da Riva, la zona viene individuata e circondata.

L'ingresso dei sotterranei è invisibile.

Tranne che a Walter.
Gli agenti circondano l'ingresso.

Io, Helen, Walter e Carlo entriamo.

Vogliamo avere la soddisfazione di snidare personalmente il mostro.

Siamo in quattro ma io impugno la 9 millimetri.

Spero che cerchi di fuggire e mi dia la possibilità di sparare.

Passaggio stretto, cunicolo da percorrere inchinati, spiazzo aperto, altro passaggio addossato alla parete sopra un fiume.

Walter ci precede, soffro di vertigini e mi aggrappo alla parete senza guardare sotto, scalini e un altro spiazzo.

Ci sono tracce evidenti che qualcuno è passato più volte prima di noi.
Bassorilievi e figure di idoli, svastica rappresentata ovunque.

Una parete aperta.
Entriamo in una grotta, la illuminiamo con le torce.

Uno spettacolo orrendo e indescrivibile, qualunque frase è inadatta a descrivere quello che vediamo:
la grotta è blu intenso, per i minerali presenti, emette fasci di luce riflessi dal cono concentrato dalle torce.

Alle pareti organi essiccati di tutti i tipi.

Devono essere i macabri reperti del mostro.

In un angolo un sacco a pelo e resti di cibo.
Una serie di candele, abiti di ricambio.
Di Luisa nessuna traccia.
E nemmeno delle sue armi.

Ci sono chilometri di tunnel, grotte e gallerie inesplorate.

Potrebbe essere ovunque o essere fuggita da un'apertura che soltanto lei conosce.

Troviamo dei testi di Wilehem Reich, quello dell'Orgone, il fascio di luce blu che avrebbe dovuto rigenerare gli organi e dare la vita eterna.

Spiegato il motivo delle orrende mutilazioni.

Nella sua follia non mancavano gli esperimenti.

Domani una squadra sarà incaricata di esplorare tutti i corridoi e sotterranei.

Almeno daremo un contributo all'archeologia.
La squadra, con agenti e speleologi, conclude le ricerche in due settimane.

Non ci sono altri varchi, l'unica entrata e quindi uscita, è quella che abbiamo percorso.

O è fuggita prima sospettando che avessimo individuato il suo nascondiglio, il nascondiglio del diavolo, oppure.....

Appunto, oppure.
Rimane un dato di fatto che apre altre ipotesi irrisolte.

L'assassino non si trova.

Abbiamo il dubbio fondatissimo che i delitti mostruosi siano stati commessi da Luisa Castelli.

Ma non possiamo averne la certezza.

Speriamo soltanto che il mostro sia scomparso e sprofondato nell'inferno creato dalla sua mente malata.

Sono accaduti dei fatti.

Ma razionalmente è impossibile che siano accaduti.

... ( continua )..


Il QUIZ

Volete scoprire il colpevole ?
Volete partecipare al quiz ?
Nulla di più facile..
Uno di questi sarà il colpevole..
Basta inviare una email a: info@topbtw.com con il nome dell'assassino ed, ovviamente il vostro nome, cognome ed indirizzo..
I primi dieci che indovineranno il nome del colpevole avranno l'avventura di stare, per una giornata intiera, con l'editore di www.topbtw.com/
Ovviamente per parlare di letteratura, future collaborazioni, e di altre amenità del genere..
A loro assoluto rischio e pericolo..
L'incontro avverà a Mazara del Vallo - Sicilia - oppure altrove..
Quando e dove ?
Sarà la sorpresa svelata con l'ultimo episodio..
Buona lettura e.. buona caccia al colpevole!


( Eugenio Ardito )

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