CAPITOLO 9
Helen Martini
rappresenta un'eccellenza nel ristrettissimo
ambito della criminologia forense, una
scienza autonoma relativamente recente,
che cominciò ad affermarsi nel 1876,
indubbiamente il precursore è Cesare
Lombroso.
Sue sono le basi per l'analisi
eziologica del crimine, si sovrappongono il
diritto, la sociologia, l'antropologia, la
psichiatria, la biologia e la medicina.
Presuppone conoscenze interdisciplinari
vastissime.
La dottoressa Martini, Helen, è
specializzata nel settore antropologico,
finalizzato allo studio della ipotetica
personalità del delinquente attraverso
l'analisi dei fattori organici e ambientali.
È una scienza empirica, quindi ricava
dall'osservazione del reale il materiale per
l'indagine.
Vado e prenderla personalmente
all'aeroporto di Venezia.
Non le hanno dato
nemmeno il tempo di preparare un bagaglio
decente, ha soltanto un borsone con le cose
più necessarie.
Comprerà qualcosa qui.
Helen è indubbiamente una donna
affascinante, a parte il talento naturalmente.
Porta i capelli, biondissimi, fermati da un
fiocchetto nero, dei jeans sdruciti, forse un
riconoscimento alla moda, un blazer blu di
taglio maschile.
Quello che mi ha sempre
colpito di lei, a parte il resto, è lo sguardo:
due occhi grigi, che si incupiscono quando è
particolarmente concentrata, mi ricordo che
quando è arrabbiata emettono lampi
d'acciaio.
Confesso che ai tempi del corso,
dopo la laurea in psicologia clinica, mi ero
innamorato di lei, come parecchi colleghi del
resto, ma lei non ha mai dato spazio a
nessuno, sembra votata al suo lavoro, lo
prende come una missione.
Il tipo giusto per
darmi una mano qui.
La aspetto all'uscita, ci
abbracciamo affettuosamente, il profumo è
sempre lo stesso.
Inebriante.
Ma non c'è
assolutamente spazio ne voglia di pensare
ad altro.
Concentrazione.
È al corrente di tutto e a Roma sono
indignati:
investigatori di prim'ordine, mezzi
senza risparmio, l'esercito, oltre trecento
agenti trasferiti a Riva da altri incarichi.
E senza risultati.
Nei giornali esteri gli articoli
pieni di allusioni alla polizia italiana non si
contano più.
Da Londra ci offrono, anzi ci
consigliano, di chiedere la collaborazione di
Scotland Yard.
Declinata.
Helen non vuole
sentire commenti, almeno per il momento,
preferisce prima leggere gli atti per farsi
un'opinione personale.
Non le do torto.
Arriviamo velocemente in ufficio a Riva,
sirena e lampeggiante aprono le strade.
È
già novembre e comincia a fare freddo, il
tempo è passato senza che me ne rendessi
conto.
La presento agli altri, il Procuratore
capo la riceve personalmente, dice
chiaramente e senza allusioni che si aspetta
molto da lei.
Non lo considero un rimprovero
nei miei riguardi.
Ha perfettamente ragione.
Legge attentamente tutte le carte per ore,
senza distrarsi un attimo, solo il tempo per
un caffè.
Nel frattempo è arrivato Walter, la
presento, non si alza nemmeno, solo un
cenno di saluto con la mano.
Guardo i suoi
occhi incupiti.
È al massimo della
concentrazione.
Passiamo ai commenti, naturalmente
ognuno dice la sua, ascolta tutti con
attenzione.
Ci appartiamo in un'altra stanza,
vuole sentire la mia opinione, le racconto
tutto comprese le mie opinioni personali.
Qualunque ipotesi di scuola non si adatta a
questo caso, presenta delle difformità nei
confronti di altri eventi criminali, non
possiamo applicare regole consolidate, tutto
quello che è accaduto sembra impossibile.
Ma ci sono un numero consistente di
cadaveri martoriati nella sala mortuaria
dell'ospedale.
E questa è purtroppo la realtà.
Sono costretto a parlarle, anche se con un
po' di reticenza, delle ipotesi di Walter.
Non
le scarta a priori, anzi sembra interessata
alla deriva esoterica.
Vuole incontrarlo ma è
già andato via.
Stabilisce il piano operativo
per l'indomani:
la città è divisa in settori,
ogni settore affidato ad un gruppo
investigativo.
Le perquisizioni ricominciano,
casa per casa, buco per buco, ogni hotel,
B&B, affittacamere deve essere ricontrollato.
Parte da un assioma, un postulato:
a
prescindere dalle motivazioni folli che
spingono il mostro ad agire, da qualche
parte deve pur essere, dato che il cordone
esterno dell'esercito pattuglia la zona metro
per metro.
Giusto, l'unico problema è che gli assiomi e i
postulati per loro natura non sono
dimostrabili.
Ma è comunque un eccellente
punto di partenza.
Nella costruzione di un
sistema deduttivo ci si limita ad elencare in
modo neutro una serie di premesse per
vedere quali implicazioni possono essere
dedotte.
L'unica deduzione possibile è che
l'assassino esiste, si trova a Riva del Garda,
compare e scompare quando e dove vuole.
E noi non possiamo farci niente.
Chiedo a
Walter se possiamo vederci a casa sua
insieme ad Helen, naturalmente per lui va
bene.
Pure Carlo sarà con noi, ha superato i
primi giorni e vuole partecipare attivamente
alla ricerca del mostro.
Sono sicuro che lo
ucciderebbe personalmente se ne avesse la
possibilità.
Walter esprime ancora una volta
con determinazione e convinzione la sua
idea, la fattispecie sfugge ad ogni logica, le
opinioni concrete sembrano inapplicabili a
fatti che sono pur concreti ma avvolti in
qualcosa di insondabile:
si sono verificati ma
è impossibile che siano accaduti.
Almeno in
una dimensione reale.
Helen sembra attratta da quel pensiero che
a prima vista sembra irrazionale, ha
compreso perfettamente e subito che qui di
razionale c'è ben poco.
Per cui ogni strada,
la più improbabile, deve essere percorsa.
Cerchiamo una scheggia impazzita, latente,
pronta ad esplodere, innescata da
considerazioni forse metafisiche instabili,
mutevoli e accidentali.
Per tentare di capire
la natura stessa di quell'essere immondo,
per tentare di cogliere la sua struttura
fondamentale, bisogna trascendere l'ottica
di indagine.
Sta cercando il nulla, ha avuto
una "rivelazione" proveniente dalla presa di
coscienza di un oggetto.
Abbiamo preso una
strada sbagliata, non siamo riusciti a
sciogliere i dubbi che ci angustiano.
Dobbiamo riesaminare le nostre capacità,
vedere se le nostre intelligenze sono adatte
a trattare un caso come questo.
Ricominciare tutto daccapo.
Ci concentriamo su un punto inequivocabile:
il professor Grimaldi e Jenny sono arrivati
alla stessa convinzione.
Per questo sono
stati uccisi.
Quindi le intuizioni che hanno
avute non possono, almeno in linea astratta,
essersi riferite a persone sconosciute.
Deve
trattarsi di qualcuno o qualcosa che hanno
visto e che si trova sotto i nostri occhi.
Ma
chi, che cosa ?
Quindi:
una persona o una
cosa che conosciamo, apparentemente
normale prima di trasformarsi in quello che
è.
Ha latente e nascosto dentro di se un
elemento esplosivo.
Contiene la carica di
dinamite e la miccia.
Cosa l'ha acceso?
Dobbiamo andare indietro nel tempo, io di
poco ed Helen ancora meno, contiamo sui
ricordi di Carlo e di Walter.
Dobbiamo
riesaminare tutto per l'ennesima volta.
Forse
qualche dettaglio considerato di poco conto
ci è sfuggito.
Poi, improvvisamente, uno di
quei ricordi affiora come un flashback,
retrocedo nel passato, di pochi giorni, un
evento insignificante che mi aveva
interessato ma che avevo subito
accantonato.
La memoria è costituita da
tanti cassetti dove ogni cosa, anche la più
piccola, viene conservata fin dalla nascita.
I cassetti sono grandi o piccoli in funzione di
quello che devono contenere.
Ma pronti ad
aprirsi, a volte inaspettatamente, a volte
evocati quando cerchiamo di forzare la
nostra mente.
Pure se non posso esserne
certo so chi è l'assassino.
E non può uccidermi, sono preparato a riceverlo.
Il distintivo sulla giacca del padre di Luisa.
Mi ricordava qualcosa notata di recente, l' emblema della Thule.
Sono certo che la sua
casa deve essere piena di cose di quel
genere, la sua libreria deve essere colma di
volumi riguardanti gli etruschi, i catari, i
cavalieri templari e più recentemente il
nazismo, Hitler.
L'appartenenza a quella
società, che credevo estinta e che invece
evidentemente esiste ancora, denota un
grado di scostamento dalla realtà, di
crudeltà portata ai limiti, in ultima analisi di
follia.
E la follia si trasmette anche per
generazioni.
Luisa Castelli, scomparsa senza che nessuno
si accorgesse di nulla dall'auto di Walter, il
corpo è ritrovato dopo.
Ma che nessuno ha
veramente identificato, ne Walter, che ha
visto solo le scarpe da tennis, ne i suoi
genitori che sono stati giustamente convinti
a non guardare un povero corpo dilaniato al
quale manca la testa.
Che però, forse, non
apparteneva alla loro figlia.
Ed è stata
ritenuta superflua l'analisi del DNA.
Come diceva Goethe, la Sicilia è al centro di tutto.
Riferisco ad Helen e a Walter le mie
deduzioni prima di comunicarle agli altri.
Dispongo immediatamente la prova del DNA
che viene prelevato dal cadavere classificato
come Luisa Castelli.
Deve essere comparato.
Dispongo il prelevamento di un campione da
uno dei genitori di Luisa a Palermo.
A Riva
non troviamo nulla, la camera del B&B dove
abitava è stata riaffittata molte volte, quindi
ripulita.
Dobbiamo attendere i risultati dalla
Sicilia e poi procedere con l'analisi.
Ci vorrà
almeno una settimana per completare gli
esami.
La follia può essere causata da
straordinarie angosce fisiche, mentali o
traumi, può essere causata dall'esposizione
a una particolare fonte di orrore inaudito.
È un effetto di influenza mentale, gli effetti
possono impiegare anche anni per
manifestarsi, se la mia ipotesi è valida e
credo che lo sia, deve essere ricercata nella
continua esposizione agli oggetti presenti
nella sua casa di Palermo, nei libri che
inevitabilmente ha letto, nella influenza
malefica anche se involontaria del padre.
Abbiamo riesaminato la rubrica telefonica
del professor Grimaldi, il numero del
cellulare di Luisa c'era.
Quindi la conosceva,
forse bene.
Dobbiamo cercare di scoprirne il
motivo.
Ho convocato i genitori di Luisa a
Riva, l'ingegner Castelli è una persona
importante e influente ma non si tira
indietro, lo aspettiamo insieme alla moglie
con il prossimo volo.
Devo chiedere molte
cose sul conto della figlia.
Arrivano
puntualmente l'indomani, qualcosa devono
aver capito, sono un po' sulla difensiva
quando accenno alla possibilità che Luisa sia
colpevole di tutti quei fatti orribili, deve aver
sostituito se stessa con il corpo di un'altra
vittima scelta con una costituzione fisica
simile alla sua.
Forse per agire con maggiore libertà.
Naturalmente fino a quando non si
completano gli esami del DNA resta
un'ipotesi.
I possibili indizi ci sono tutti:
la
forza fisica, la conoscenza della città e del
posizionamento delle telecamere di
sorveglianza, la conoscenza del Lago, la
conoscenza forse casuale di un nascondiglio
introvabile.
E una ulteriore verità che non
poteva essere celata:
Luisa era stata
ricoverata in una clinica psichiatrica di
Berlino per gravi disturbi mentali.
I disturbi
erano completamente scomparsi ma doveva
restare sotto osservazione.
E senza che lei lo
sapesse.
Si era laureata in biologia con
eccellenti voti e si era trasferita a Riva del
Garda.
Sotto il controllo discreto del
professor Grimaldi, vecchio amico
dell'ingegner Castelli.
La scelta della città
non era stata casuale.
Tutto coincide, il
profilo è stato tracciato.
Manca l'ultimo
tassello e tutto si può concludere.
A parte
trovarla.
Attendiamo il risultato delle analisi dei RIS,
interrogo a fondo il padre di Luisa, Helen è
accanto a me.
L'ingegnere non si sottrae ad
una verità che si può facilmente ricostruire:
fa parte della società Thule.
Io sono un
profiler, quindi difficilmente mi occupo di
interrogatori.
Ma Helen si, i suoi occhi
lampeggiano, non sono incupiti.
Segno di
una rabbia enorme.
L'ingegnere inizia il suo
racconto, sembra sincero e crede in quello
che dice:
perchè gli hutu ed i tutsi si sono
massacrati a vicenda in Ruanda?
Perchè
altrettanto hanno fatto i popoli dell'ex
Jugoslavia?
Perchè oggi si sparge il terrore
nel mondo?
Perchè la Chiesa, nel terzo
millennio, non ha ancora spiegato ai fedeli il
terzo segreto di Fatima?
Perchè ancora non
si riesce a fare piena luce sulle stragi che
hanno colpito l'Italia negli anni '70 e '80 ?
Già, perchè ?
Gli chiede Helen.
Chi sono gli azionisti della BCCI ( Banca di
Credito e Commercio Internazionale), avete
letto il libro del giudice Carlo Palermo?
A quale filosofia è ispirata?
Alla filosofia "sufi".
L'estrema destra internazionale.
Penso al massimo leader storico della destra, Hitler.
Alcune componenti dell'ordine templare sono
state assorbite dall'ordine militare teutonico
e queste componenti si ispiravano al
sufismo.
Anche i catari erano un movimento
"sufi", volevano congelare il progresso e
bloccare lo sviluppo della popolazione.
L'ingegnere si riferisce ad una Congiura
Fondamentale? Probabilmente si.
Ne è convinto.
E con lui altri membri della società
sparsi per il mondo.
Tutte persone molto
influenti.
Che però sono l'esatto contrario
della filosofia della Thule, interpretano il loro
ruolo in maniera opposta.
Ammette che casa
sua è un museo che accoglie cimeli e testi
antichissimi.
Vogliono salvare il mondo per
riformarlo.
Si.
Luisa si è sempre interessata
a tutto questo, fin da bambina, forse in
modo eccessivo, ammette.
Siamo senza
parole, ci sono tra noi persone insospettabili
che generano e trasmettono la follia. A volte
in modo innocuo a volte no.
I risultati della analisi dei RIS arrivano prima
del previsto:
il DNA del cadavere classificato
come Luisa Castelli non ha con lei alcun
punto di contatto.
Abbiamo visto giusto e
prima di noi il professor Grimaldi e Jenny.
Che non possono più rallegrarsi per avere
indovinato.
A questo punto si apre la caccia.
Dove si nasconde Luisa ?
La mente della
ragazza deve essersi imbevuta di folli
concetti e il suo equilibrio instabile ha fatto il
resto.
La vista del sigillo e l'ascolto dei
racconti di Walter ha fatto riemergere in lei
qualcosa di sepolto.
L'innesco della miccia
ha fatto esplodere la dinamite che porta
dentro.
Deve aver saputo che Grimaldi
aveva il compito di controllarla e lo ha
minacciato di morte, insieme a sua moglie.
Questo potrebbe essere stato il motivo
dell'incidente e dell'alterazione improvvisa
dello stato mentale del professore.
Lei era
sempre li, a casa sua, nell'unico posto dove
non ci saremmo mai sognati di cercarla, ha
letto il suo messaggio a Carlo e lo ha ucciso.
Deve aver immaginato che Jenny sapesse
tutto di lei, per questo l'ha uccisa.
Restano
due elementi da comprendere:
il motivo
dell'asportazione degli organi dalle vittime e
dove si nasconde.
Nel corso delle sue
macabre azioni deve aver trovato un
nascondiglio diverso dalla casa di Grimaldi,
dove conservare i reperti.
È stato perlustrato
tutto.
E lei deve trovarsi ancora qui.
Dobbiamo scoprirlo, a costo di mettere a
soqquadro tutta Riva del Garda.
Comunico al
Procuratore l'esito delle indagini.
Richiedo altri uomini per la ricerca.
Accordati.
Il suo delirio è concentrato sulla Thule, da li
dobbiamo ricominciare.
Il continente dove si
sarebbe trovata l'Ultima Thule era
Iperborea, più antica di Atlantide e
sprofondata durante l'era glaciale.
Una terra
dell'estremo Nord dove abitavano gli
antenati della razza Ariana.
Che erano
bianchi, biondi e con gli occhi azzurri.
Secondo la leggenda, quando il continente
cominciò a sprofondare, gli Iperborei
scavarono delle enormi gallerie e si
rifugiarono sotto terra.
Il loro nuovo regno
sotterraneo fu chiamato Agarthi e la capitale
Shamballah.
Il loro simbolo era la
"swastika".
Svastica, Iperborea, sotterranei.
E' li che dobbiamo cercare.
Uno dei cassetti
della memoria di Walter si apre
improvvisamente, esiste un luogo
sotterraneo e sconosciuto da tutti, dove è
stato e dove ha trovato la tavoletta.
Lo ha comunicato agli amici prima di andarci, per
una maggiore sicurezza.
Luisa era presente.
E li che è nascosta ?
Dieci volanti ci
accompagnano, il luogo si trova a cinquanta
chilometri da Riva, la zona viene individuata
e circondata.
L'ingresso dei sotterranei è
invisibile.
Tranne che a Walter.
Gli agenti circondano l'ingresso.
Io, Helen, Walter e
Carlo entriamo.
Vogliamo avere la
soddisfazione di snidare personalmente il
mostro.
Siamo in quattro ma io impugno la
9 millimetri.
Spero che cerchi di fuggire e mi
dia la possibilità di sparare.
Passaggio
stretto, cunicolo da percorrere inchinati,
spiazzo aperto, altro passaggio addossato
alla parete sopra un fiume.
Walter ci
precede, soffro di vertigini e mi aggrappo
alla parete senza guardare sotto, scalini e
un altro spiazzo.
Ci sono tracce evidenti che
qualcuno è passato più volte prima di noi.
Bassorilievi e figure di idoli, svastica
rappresentata ovunque.
Una parete aperta.
Entriamo in una grotta, la illuminiamo con le
torce.
Uno spettacolo orrendo e
indescrivibile, qualunque frase è inadatta a
descrivere quello che vediamo:
la grotta è
blu intenso, per i minerali presenti, emette
fasci di luce riflessi dal cono concentrato
dalle torce.
Alle pareti organi essiccati di
tutti i tipi.
Devono essere i macabri reperti
del mostro.
In un angolo un sacco a pelo e
resti di cibo.
Una serie di candele, abiti di
ricambio.
Di Luisa nessuna traccia.
E nemmeno delle sue armi.
Ci sono chilometri
di tunnel, grotte e gallerie inesplorate.
Potrebbe essere ovunque o essere fuggita
da un'apertura che soltanto lei conosce.
Troviamo dei testi di Wilehem Reich, quello
dell'Orgone, il fascio di luce blu che avrebbe
dovuto rigenerare gli organi e dare la vita
eterna.
Spiegato il motivo delle orrende
mutilazioni.
Nella sua follia non mancavano
gli esperimenti.
Domani una squadra sarà
incaricata di esplorare tutti i corridoi e
sotterranei.
Almeno daremo un contributo
all'archeologia.
La squadra, con agenti e
speleologi, conclude le ricerche in due
settimane.
Non ci sono altri varchi, l'unica
entrata e quindi uscita, è quella che
abbiamo percorso.
O è fuggita prima
sospettando che avessimo individuato il suo
nascondiglio, il nascondiglio del diavolo,
oppure.....
Appunto, oppure.
Rimane un dato di fatto che apre altre
ipotesi irrisolte.
L'assassino non si trova.
Abbiamo il dubbio fondatissimo che i delitti
mostruosi siano stati commessi da Luisa Castelli.
Ma non possiamo averne la
certezza.
Speriamo soltanto che il mostro
sia scomparso e sprofondato nell'inferno
creato dalla sua mente malata.
Sono
accaduti dei fatti.
Ma razionalmente è
impossibile che siano accaduti.
... ( continua )..
Volete scoprire il colpevole ?
Volete partecipare al quiz ?
Nulla di più facile..
Uno di questi sarà il colpevole..
Basta inviare una email a: info@topbtw.com con il nome dell'assassino ed, ovviamente il vostro nome, cognome ed indirizzo..
I primi dieci che indovineranno il nome del colpevole avranno l'avventura di stare, per una giornata intiera, con l'editore di www.topbtw.com/
Ovviamente per parlare di letteratura, future collaborazioni, e di altre amenità del genere..
A loro assoluto rischio e pericolo..
L'incontro avverà a Mazara del Vallo - Sicilia - oppure altrove..
Quando e dove ?
Sarà la sorpresa svelata con l'ultimo episodio..
Buona lettura e.. buona caccia al colpevole!