"Rio 2016 conferma la regola delle Olimpiadi come apoteosi e fine di un regime predatorio.
L'organizzazione dei Giochi si è rivelata nelle inchieste la solita miscela di retorica insopportabile,
spreco faraonico, e pazzesca corruzione.
Da molte esibizioni del resto a guadagnare sono soltanto gli sponsor,
i grandi marchi che lasciano sempre un conto salatissimo da pagare alle nazioni e alle città ospitanti.
L'opinione pubblica ormai non vi bada più, ipnotizzata dalla televisione o dalla propaganda.
Gli unici scandali di cui si discuta sono il doping dei poveri atleti, i quali, chissà perché, dovrebbero essere
gli unici a rispettare il teorico ma inesistente codice etico di un mondo dominato nella pratica dalle peggiori mafie politiche,
economiche, e perfino scientifiche.
Ora all'orizzonte della già disastrata capitale si profila la minaccia di Roma 2024, fortemente voluta
dai costruttori locali, dal governo e da molte personalità pubbliche.
Ma soprattutto resa probabile dalla crescente lista di sedi che rinunciano, e di corsa, al privilegio di ospitare i giochi.
Dopo la fuga di Boston, Toronto e Amburgo, domani potrebbe toccare a Parigi, dove il movimento anti-Olimpiadi cresce.
Alla fine Roma potrebbe vincere una corsa quasi solitaria. In tal caso a noi pessimisti non resterà che augurarci
di avere torto, ma francamente le ragioni del sì a Roma 2014 suonano come pura e vecchia propaganda.
A cominciare dalla favolistica dei posti di lavoro e del rilancio turistico che non s'è mai
visto intorno alle ultime edizioni, anzi, è accaduto il contrario.
Una figura retorica che serve a rovesciare la realtà di un'Italia che ha sempre detto sì allegramente a qualsiasi grande
progetto, per quanto costoso e insensato, distruggendo territorio e paesaggio e conquistando il record mondiale
di opere pubbliche incompiute e/o inutilizzate.
Comprese le decine di monumenti al nulla, che giacciono al sole della capitale: dalla città dello sport di Calatrava in giù.
Ma siccome in questo paese di fazioni nessuno convince mai nessuno con argomenti reali, non resta che far
decidere ai cittadini con un referendum.
Se i romani vogliono le Olimpiadi, non si lamentino poi delle conseguenze.
Se per caso non le volessero, sì potrebbe cominciare a discutere sul serio della nostra meravigliosa Capitale, a prescindere da trovate ed eventi."
Curzio Maltese
(12/08/2016)
Esonerata Roma, adesso si candida Firenze, la capitale del regno fatato di Renzilandia, temporaneamente affidata al viceré napoletano Nardella
che sembra così ansioso di prendere il posto della Capitale nella grande greppia olimpionica…
È interessante notare come il Comitato organizzatore pensi di fare causa al Campidoglio onde farsi restituire
i 15 milioni di euro spesi finora, per promuovere la candidatura della Città Eterna ai giochi olimpici.
Quello che stupisce non è l'eventuale causa di risarcimento, ma l'importo stratosferico richiesto indietro…
Come cazzo si fa a spendere 15 milioni di euro sul nulla?!?
Immaginiamo per stampare brochure, organizzare conferenze, convincere gli sponsor, organizzare cene ed 'eventi'…
Ma soprattutto pagare vacanze e ricchi cadeau, all'insaziabile cricca olimpica di porci
che prosperano attorno all'opulento baraccone delle assegnazioni!
È come se Totò Riina pretendesse un risarcimento per il danno ricevuto a seguito dei mancati introiti della sue attività imprenditoriali!
Peraltro, come stracazzo si fa ad affidare l'organizzazione delle olimpiadi del 2024 ai due stessi figuri,
responsabili del disastro economico che furono i mondiali di calcio della sciaguratissima Italia'90?!?