LONDRA -
Si rafforza la crescita del settore servizi britannico in ottobre, mai così solida da gennaio, quando ancora non era stato votato
il referendum che ha sancito l'uscita del Regno Unito dalla Ue, a fronte di un netto consolidamento
delle pressioni inflazionistiche, che segnano il rialzo mensile più ampio da almeno 20 anni,
con una svalutazione della sterlina che sta enormemente aiutando l'export che infatti è in pieno boom.
L'indice Pmi servizi britannico, elaborato da Markit/Cips, è salito a 54,5 punti dai 52,6 di settembre, segnando
il livello più alto da gennaio di quest'anno e superando le attese degli economisti - gli stessi economisti che avevano
previsto ''catastrofi'' per colpa del Brexit e che invece non solo non sono avvenute, ma è accaduto l'esatto contrario
con un grande balzo dell'intera economia britannica.
Questi economisti indicavano invece un lieve calo dei servizi a 52,4 punti sbagliando completamente previsione.
Il dato si allinea a una ampia serie di segnali recenti, che confermano la complessiva crescita dell'economia
del Regno Unito dopo il referendum sul Brexit e riduce ulteriormente la probabilità, già decisamente minoritaria,
che la Bank of England annunci oggi nuove misure espansive al termine del meeting di politica monetaria.