Dalla cronaca Trapanese di questi giorni, ecco due notizie piuttosto sconcertanti, di quelle che fanno nascere quel senso di risentimento popolare che pare vada di moda ormai da anni.

Insomma una Giustizia che magari applica con grande scrupolo norme e regolamenti in certi casi, in altri invece no, e che - più in generale - non tiene conto dello spirito della Legge ma delle sole normative di applicazione.

Con una certa propensione ad "attenzionare" qui casi ove vi è "ciccia per gatti" ed a chiudure un occhio dove, di "ciccia per gatti" ve ne è poca..

I due casi sono narrati nell'edizione del 4 Novembre del quotidiano "Locale News" - L'informaveloce su carta, distribuito gratuitamente a Trapani.

Il primo caso, in sintesi..

Khaled Ben Ali e Noureddine Jallali ( 29 e 44 anni ) arrestati in flagranza di reato mentre rubano in una villetta..
Gli agenti della squadra volante li beccano all'interno di una villetta mentre rubano.

Tentano la fuga sui tetti:
inseguiti sono immobilizzati ed arrestati.

Ottimo ed encomiabile operato della volante.

Precedenti di polizia: ma scherziamo ? Certamente.

Khaled Ben Ali è:
"destinatario di un provvedimento della misura personale dell'avviso orale emesso dal questore di Trapani"..

Ovvero il Questore gli deve aver detto:
"ragazzo vedi di non fare più il monello la prossima volta ?"..
Chissà mai cosa sarà stato "l'avviso orale "..

Rischio di reiterazione del reato ?
Evidente.
Rischio di fuga ?
Certamente dalla Sicilia..
Perquisizioni al loro domicilio, verifica patrimoniale ?
Pare non eseguita.. Nessuna notizia al riguardo.
Che succede ?

Galera prima ed espulsione verso la soleggiata Tunisia ?
Manco per niente..
Arresti domiciliari ? Neppure.

Obbligo di dimora in luogo noto e verificabile ?
Ma non se ne parla nemmeno…

L'equipaggio della Volante ha avuto un encomio solenne: non se ne ha notizia..
La polizia di Trapani ed il proprietario della villetta hanno potuto felicitarsi per l'arresto di due noti ladri dalle reiterate azioni delinquenziali ?
Come no…
Infatti la decisione del Giudice per le indagini preliminari è stata tale da eliminare tutti questi possibili rischi ?
Come no.

Infatti ha deciso:
" obbligo di firma il martedì, venerdì e sabato" ..
Processo ? Ma chissà quando mai ?

Secondo voi cosa avranno mai pensato e commentato poliziotti e derubandi ?

Probabilmente saranno stati ammirati, felicemente sorpresi e profondante graditi della illuminata decisione presa dal giudice delle indagini preliminari che ben tiene conto dello spirito della Legge..
Non si sarebbe potuto far di meglio per gratificare l'operato della Polizia e dare un segnale forte di sicurezza, certezza del diritto, conforto sociale, al derubando di ieri ed ai derubandi del prossimo futuro.

Ed ora la vicenda del " possibile prestanome di un esponente mafioso"..
E' italiano e non tunisino e non è stato mai condannato per mafia e neppure, pare, per altri reati.

Nessuno lo ha inseguito sui tetti mentre rubava a casa d'altri, non ha precedenti penali, ha un paio di imprese, ed una di trasporti con un patrimonio di qualche milione di euro fra camion terreni e fabbricati e rapporti bancari.

Il Sig. Gagliano di Marsala è "ritenuto prestanome " del fu Ignazio Miceli un esponente di una famiglia mafiosa che è morto da qualche tempo e tranquillamente sotterrato..

Le indagini, svolte dalla DIA di Napoli non hanno portato a nessun arresto a Napoli, a nessun sequestro di beni e di attività a Napoletani.

La DIA di Napoli ha giocato fuori casa ed ha appurato che il Siciliano Carmelo Gagliano è il notorio "Prestanome di un morto"

Caspita, che sia del " morto che parla ?"
Smorfia napoletana: il morto che parla : da giocare é il 49
Dava le disposizioni sul tavolino a tre gambe e facendo scrivere dei pizzini da una sua medium di fiducia ?

Ordine della DIA di Napoli che, evidentemente, ormai mette i microfoni non solo nell'aldiquà ma anche nell'aldilà..in Sicilia.

Il reato ?
Per ora non è ben chiaro ma pare che la società di trasporti del Gagliano, la L.G.F. di Marsala avesse il " controllo esclusivo" ( è un reato ? Ed ora qui facciamo tremare pure Bill Gate e Microsoft..? ) del trasporto della verdura e della frutta dalla Sicilia verso il nord.
Attenzione: dalla zona di Marsala al mercato dell'ortofrutta di Fondi!

Altro reato ?
Forse doveva portare la verdura e la frutta dalla Sicilia verso Sud ?
Caspita !

Magari il "controllo esclusivo " doveva essere invece nelle mani di una società di Napoli ?
Chissà..

La decisione del giudice di Trapani ?
Una bella firmetta il martedì, venerdì e sabato come per i due ladri Tunisini beccati a rubare ?
Manco per niente..

Dopo attente e soppesate valutazioni, ben valutando gli elementi probatori indicati dalla DIA di Napoli e le indubbie prove di stretti collegamenti con il defunto e sotterrato Miceli, ecco la ponderata decisione.

" Obbligo di soggiorno per tre anni nel comune di dimora abituale."

Forse perché qui abbiamo più di un milione di euro di "ciccia per gatti" ?

E chissà chi amministrerà l'azienda ed il patrimonio ?

E quindi l'incensurato italiano imprenditore Salvatore Gagliano, prestanome del defunto Ignazio Miceli, per tre anni resterà a Marsala.

E lui viene rovinato, mentre la sua attività andranno fallite nelle delicate mani di qualche amministratore giudiziario.

Cosa penseranno mai i fornitori, i dipendenti, i clienti delle sue attività ?

Probabilmente saranno stati ammirati, felicemente sorpresi e profondante graditi della illuminata decisione presa dal giudice delle indagini preliminari che ben tiene conto dello spirito della Legge..
e del malvagio spirito del defunto mafioso Miceli.

A meno che..
A meno che leggendo le cronache Siciliane, possa sorgere un dubbio:
ma non è che si possa configurare il reato di " istigazione al risentimento ? "

Magari da inserire nel codice penale e da valutare leggendo certi dispositivi cautelari ?
Ma la risposta si è persa nel vento..