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ref:topbtw-603.html/ 24 Novembre 2016/C



Riforma Costituzionale 2016 : terzo capitolo - Il NO e la "Golden Share" di Silvio Berlusconi.

Roma

Un passo indietro nel tempo…

Nei giorni del 25 e del 26 Giugno dell'anno 2006 la maggioranza dei votanti ha respinto il progetto di riforma costituzionale del 2005/2006.
Il progetto era stato varato nella XIV legislatura su iniziativa del centro-destra ed era inerente ai seguenti cambiamenti nell'assetto istituzionale nazionale della seconda parte della Costituzione italiana:
1 - Parlamento (Camere e formazione delle leggi);
2 - Presidente della Repubblica;
3 - Governo (Consiglio dei ministri e Pubblica amministrazione);
4 - Magistratura (composizione del Consiglio superiore della magistratura);
5 - Comuni, province, città metropolitane, regioni e stato;
6 - Garanzie costituzionali (composizione e ruolo della Corte costituzionale);
7 - Revisione della Costituzione (ruolo del Parlamento).

La legge di revisione costituzionale, approvata a maggioranza assoluta dei membri del Parlamento, per quanto previsto dall'art. 138 della Costituzione, aveva aperto la possibilità alla richiesta di conferma da parte di uno dei tre soggetti previsti dall'articolo.

Tale richiesta è pervenuta da più di un quinto dei membri di una Camera, da più di cinquecentomila elettori e da più di cinque Consigli regionali.

Questo è stato quindi il secondo referendum costituzionale sottoposto agli italiani.

Ricordiamo che il primo è stato votato il 7 Ottobre dell'anno 2001 quando gli italiani furono chiamati a decidere se confermare o meno la modifica del Titolo V della parte seconda della Costituzione della Repubblica Italiana.

Essendo un referendum confermativo (e non abrogativo), la consultazione non richiedeva la partecipazione al voto della maggioranza degli iscritti alle liste elettorali per essere valida.

La modifica fu approvata dal 64.2% dei votanti.

Infatti, a differenza dei referendum abrogativi, per i referendum costituzionali non è necessario il raggiungimento di un quorum di votanti.

Berlusconi se lo ricorda benissimo..

Poi altro salto nel tempo:
nasce il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, la parte sinistra della grande mela di Berlusconi, ovvero
Forza Italia.

Il Nuovo Centro Destra, con Enrico Letta e Renato Schifani si puo' ben definire il lato "B" di Silvio Berlusconi..

Ed ora la grande occasione..
Cavalcando il Movimento 5 Stelle, il vero "cavallo di Troia" per far vincere il NO, ecco l'occasione della vendetta da servirsi, ben fredda, a Renzi.
La proposta è già arrivata giusto ieri, 23 Novembre

"Sediamoci ad un tavolo e riscriviamola assieme.."

Il che significa:
non si parla di elezioni ma di un bel "ripescaggio" della mia vecchia proposta dell'anno 2005 che, dopotutto, non è così male..

E se si decide per le nuove lezioni ?

E' sempre Berlusconi che ha la "golden share" in mano.

Il Movimento 5 Stelle si può accreditare al 29 -31%, scandalucci vari permettendo..

La Sinistra, unita con Alfano, al Senato avrà bisogno di un appoggio "esterno" od anche diretto di Forza Italia ( valutata dall'8 al 10 % ) e quindi determinate.

Oppure, in alternativa..

La Destra, unita anche con la Lega, al Senato avrà bisogno di un appoggio 'esterno" od anche diretto di Alfano ( Valutato anche lui sull'8 % ) e quindi determinante.

Perché è al Senato che si vincono oppure si perdono le battaglie, e con l'attuale sistema sarà sempre il Senato che avrà l'ultima parola, che condizionerà la Camera dei Deputati.



La Ruota della Fortuna di Silvio Berlusconi..

In entrambi i casi sarà Silvio che tirerà le redini e sarà sempre Silvio l'ago della bilancia.
E che, in caso di nuove elezioni, sarà Berlusconi chi " dirigerà l'orchestra" lo hanno capito tutti.

Tranne Grillo, ma la cosa non stupisce nessuno..

Insomma sul "cavallo di Troia" dei 5 Stelle il cavaliere in sella si chiama Silvio Berlusconi mentre , alla briglia, trotterella Beppe Grillo…

Insomma il 4 Dicembre in Austria il nuovo presidente di destra Norbert Hofer inizierà a ripulire Vienna dai clandestini mentre in Italia, il giovane presidente di sinistra, Matteo Renzi, dovrà sedersi ad un tavolo con il vero vecchio presidente, ovvero Silvio Berlusconi.

Perché con la vittoria del NO la ruota della Fortuna di Silvio si metterà a girare, ancora una volta, a suo favore.
E tutto questo Matteo Renzi già lo sa, perché sa benissimo che è il banco che vince sempre..

continua...


Perché il banco vince sempre..

( Giorgio Comerio )


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