Milano
Più si avvicina la data, no, non del referendum, del fallimento - pardon, del bail in - di Mps e più mi viene
in mente Sarah Connor quando disse:
"Dio, tu ti credi vivo e al sicuro, tu sei... tu sei già morto!
Siete tutti morti!
ui, tu! Tu sei già morto e non lo sai!
Tutto quello che vedete è sparito!
Sei tu che vivi in un sogno perché io so già quello che succederà!
E ti giuro che succederà!"
E che cosa succederà?
La mattina del giorno del giudizio inizierà come tutte le altre.
Sarà verso sera, a mercati chiusi, che verrà dato l'annuncio che più o meno dirà:
"alcuni istituti di credito italiani hanno problemi di liquidità, segnatamente il Monte dei Paschi di Siena
ha bloccato il prelievo del contante a 5.000 (o cinquecento?) euro e sulla stessa linea altre banche hanno adeguato..."
Non è che Renzi presidente del Consiglio - sconfitto o vittorioso al referendum - possa fare qualcosa.
Non può fare niente.
Il sistema bancario italiano è morto.
Voi, i vostri conti correnti, i vostri depositi, siete tutti morti.
E' l'euro-terminator arma di sterminio dell'impero delle macchine-banchieri chiamato Bce che sterminerà
gli italiani.
Le decisioni di questo impero sono metalliche, hanno l'anima di silicio come i computer che analizzano conti e bilanci e
l'anima di silicio illumina i monitor, non i cuori.
Non esistono le persone, per la macchina-Bce.
Non esistono altro che calcoli e i calcoli spietatamente dicono che vanno soppresse le banche italiane.
Terminator non ha emozioni, ha un compito e lo esegue finchè qualcuno non lo fermerà.
Ma certo, adesso vi state guardando attorno, tutto è tranquillo, all'incirca funziona.
Non può accadere.
Anche in America prima della catastrofe Lehman la gente faceva finta o per davvero, non importa, che tutto andasse bene.
Tutti, tranne uno. Un tizio di nome Steve Eisman.
Chi è?
Cercatelo su Google.
E proprio Steve Eisman l'altro ieri ha dichiarato al Guardian:
"E' in arrivo dall'Italia la prossima grande crisi finanziaria?
Sì, sì perchè le banche sono stracolme di prestiti in sofferenza.
È questo il gergo che si usa per indicare i prestiti elargiti a famiglie e imprese nel momento in cui
il mutuatario rimane indietro coi pagamenti, o non sta più pagando affatto.
E tuttavia le banche italiane non hanno ancora svalutato questi prestiti come inesigibili.
Al contrario, ci sono ancora miliardi su miliardi nei bilanci, svalutati solo tra il 45 e il 50 percento
del valore originale.
Il grande problema è che non valgono neanche lontanamente quella cifra.
Questa volta non vado in giro per le pianure della Lombardia perché è già tutto chiaro ed evidente.
Quando gli agenti della finanza cercano di comprare i crediti in sofferenza delle banche italiane,
valutano i crediti per quello che valgono veramente.
Ciò che trovano è che i crediti in sofferenza dovrebbero essere valutati a circa il 20 percento del loro valore originale.
Il problema è che se le banche italiane dovessero riconoscere il vero valore dei loro crediti, questo spazzerebbe via il loro capitale,
e crollerebbero dalla sera alla mattina"
“L’Europa è fregata. E anche voi, cari miei, siete fregati“, ha detto Eisman.
“Nel sistema italiano le banche dicono di valere di 45-50 centesimi su un dollaro, ma il vero prezzo di offerta
è di 20 centesimi.
Se dovessero svalutare, diventerebbero insolventi“.
"Come ho detto:
crollerebbero dalla sera alla mattina".
La mattina del giorno del giudizio.
Sì, mi sento come Sarah Connor.