CAPITOLO 20

E LA CONCLUSIONE SI AVVICINA..

Tutta la vicenda sembra surreale.

E l'epilogo ancora di più.
Forse se riesco a capirci qualcosa e definire la realtà la sfida non è del tutto perduta.

Riprendo in pieno le mie attitudini sulla profilazione criminale.

Laura Castelli non è responsabile di quello che ha fatto.

Qualcuno o qualcosa l'ha indotta.

Il punto è:
chi e come ?

I miei bioritmi riprendono picchi positivi, devo confessare a me stesso che la sfida con il mostro mi è mancata.

Anche se non è una considerazione positiva.

Vediamo di riepilogare:
Laura Castelli è l'assassina al di la d

i ogni ragionevole dubbio.
È stata ritrovata (si è fatta ritrovare?) in un bosco sperduto nel Trentino.

Come è arrivata fin li ?

La sua mente è totalmente ottenebrata.

Uno stato che può essere indotto.

Con tecniche particolari che presuppongono una conoscenza profonda della mente umana.

Chi ha queste conoscenze?
Posso riconoscerlo?

Quali sono i motivi per indurre ad uccidere e in quel modo orrendo?

Secondo la ricostruzione di Helen, abbastanza condivisibile, Luisa si è trasformata in un killer seriale per un profondo odio nei confronti di suo padre.

Che in realtà non lo è.

Secondo la ricostruzione di Walter, Luisa dopo essere venuta a contatto con uno strano oggetto proveniente dalla profondità del tempo ha risvegliato in se sentimenti forse latenti che la inducono ad uccidere in modo macabro.

Non ci sono precedenti sensibili o simili nella letteratura criminale.

Sono due ipotesi percorribili ma secondo me qualcosa non torna.
Luisa ha effettuato un rituale quindi cade l'idea di Helen.

È stata ricoverata in precedenza per disturbi mentali e il fatto è stato tenuto nascosto.

Il motivo è presumibile.