MILANO
Era il giorno 8 di ottobre, quando l'indiscrezione ha immediatamente innescato un balzo del titolo UniCredit alla Borsa di Milano:
il fondo francese Amundi avrebbe offerto 4 miliardi di euro per acquisirne la controllata
di gestioni patrimoniali Pioneer Investments.
Una vendita che la prima banca italiana vuole realizzare nel quadro della sua revisione strategica.
Tutto comunque si decidera' dopo l'incerto risultato del referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo
voluto da Matteo Renzi, secondo quanto scrive sul quotidiano economico francese ''Les Echos'' il suo corrispondente da Roma Olivier Tosseri.
L'offerta di Amundi, se sara' confermata, e' superiore alle attese di UniCredit, la cui controllata Pioneer
Investments finora era stata valutata tra i 2,5 ed i 3 miliardi di euro.
Cosi' pareva ad Ottobre 2016..
Ed ecco le novità di Dicembre..
''Il piano industriale di Unicredit prevede ulteriori 6.500 esuberi netti entro il 2019, per una riduzione totale netta degli FTE
(dipendenti a tempo pieno, ndr) di circa 14.000 unita' entro il 2019''.
Lo si legge nella nota sul piano industriale della banca.
Nessun pagamento di dividendi per il 2016, con una politica di distribuzione dei dividendi cash per
gli anni successivi del 20-50%.
E' quanto prevede il piano di Unicredit al 2019.
L'aumento di capitale di Unicredit si terra':
''entro la fine del primo trimestre del 2017''.
Lo ha detto il ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier in conference
call con i giornalisti questa mattina prima dell'apertura della Borsa di Milano.
''Grazie alla cessione delle nostre partecipazioni in Pekao e Pioneer e di una quota del 30% in Fineco,
in combinazione con risparmi di costi, generazione organica di capitale nel periodo del piano e un aumento di
capitale in opzione di 13 miliardi di euro interamente garantito in termini di ammontare, nel 2019 avremo un coefficiente CET1
fully loaded superiore al 12,5%, ampiamente in linea con le altre migliori G-SIFI''
ha spiegato Mustier.
Inoltre, Unicredit intende liberarsi di 17,7 miliardi di crediti deteriorati cartolarizzandoli entro il 2019.
Nota del'editore.
Chissà come e, pure, a che prezzo..
Vendendoli al 5% ai Tedeschi?