LONDRA -
In evidenza sulla stampa britannica l'intervento di David Davis, segretario del Regno Unito per l'Uscita
dall'Unione Europea, alla Camera dei Comuni.
Il ministro ha detto che il governo non rivelera' il piano negoziale prima di febbraio e che,
una volta invocato l'articolo 50 del Trattato di Lisbona, non intende revocarlo, benche' sia forse tecnicamente possibile.
Ha anticipato che tutto sara' negoziabile tranne il controllo sull'immigrazione.
Riguardo all'ipotesi di un accordo di transizione, a favore della quale si sono pronunciati
il cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond, e la Banca d'Inghilterra, non l'ha esclusa, pur ritenendo
possibile concludere le trattative in diciotto mesi.
Nell'Ue a 27, intanto, la vigilia del Consiglio europeo, e' stata segnata da una polemica:
il presidente uscente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha minacciato il veto se l'assemblea
sara' esclusa dai negoziati, dopo che e' emersa la bozza di un progetto volto a dare
un ruolo guida nelle trattative alla Commissione.
Bruxelles, inoltre, sta valutando la possibilita' di modifiche normative per attribuire
alla Banca centrale europea un mandato sulla collocazione di infrastrutture chiave
per l'area dell'euro:
cio' potrebbe portare al trasferimento dell'attivita' di clearing sulle transazioni
in euro all'interno dell'unione monetaria, a danno di Londra, opzione per la quale preme da tempo la Francia.