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ref:topbtw-673.html/ 28 Dicembre 2016/B


ANIS AMRI e le "Santuary City"

New York.

La vicenda di Anis Amri é stata seguita con grande attenzione e, anche se in modo ancora sommesso, ha iniziato a far meditare alcuni sindaci di grandi città.."santuario" per i migranti clandestini.

Le "Sanctuary City "in USA sono ben 40, fra le quali grandi città come New York, San Francisco , etc.

La lista completa è impressionante:
Arizona : Phoenix e Tucson
California : Berkeley , Coachella, Los Angeles, Oakland, Sacramento, Salinas, Sa, Bernardino, San Francisco, San Jose, Santa Ana, Watsonville, Williams
Colorado : Aurora, Denver
Connecticut : New Haven
District of Columbia : Washington DC
Florida : Miami - Jacksonville
Illinois : Chicago
Maine : Portland
Maryland : Baltimore - Takoma Park
Massachusetts : Cambridge - Chelsea - Somerville
Michigan : Detroit
Minnesota : Minneapolis
New York : New York City
New Jersey : Jersey City - Newark
New Mexico: Sante Fe
Oregon : Corvallis - Portland
Pennsylvania : Philadelphia
Utah : Salt Lake City
Vermont : Burlington
Washington : Seattle
Wisconsin: Madison

I sindaci delle 40 città hanno deciso che continueranno a proteggere gli immigrati illegali, tutti coloro che sono privi di documenti, anche a costo di fornire documenti "farlocchi", in modo tale da evitare la loro espulsione.

Ma già il sindaco di New York rischia un processo ed una condanna per aver permesso il rilascio di miglia di carte di identità senza le dovute verifiche ed i dovuti controlli.

Insomma chiudendo gli occhi e turandosi il naso.

Ma la nuova amministrazione Trump ha tutta l'intenzione di far sparire le 40 città "santuario" senza tante storie e perdite di tempo..

Anche perché molti di questi clandestini sono islamici di dubbia fedeltà alla Costituzione americana e piuttosto inclini ad azioni violente.

Ricordiamo che negli USA, attualmente sono censite, come operative, oltre 2100 moschee.

La facilità con la quale Amri, uscito di galera in Sicilia, per anni ha girato per l'Europa non solo crea dubbi sul sistema europeo di espulsioni ma fa riflettere sull'analoga possibile facilità con la quale un clandestino aspirante terrorista potrebbe vagabondare fra i diversi Stati degli USA saltellando tranquillamente di "Sanctuary City" in "Sanctuary City" ..

Non solo.

La facilità di spostamento in treno, autobus e probabilmente auto, ed il libero passaggio fra le frontiere di Germania, Francia, Italia, creano un evidente senso di insicurezza ai turisti USA sempre più preoccupati di viaggiare in Europa.

Ed infatti ormai , appena possono, viaggiano in gruppi compatti e protetti.

Il turista USA " solitario fai da te" all'indiana Jones è diventato una rarità.

Ma alla vicenda Anis Amri ora si aggiunge un altro elemento di una certa rilevanza presa in esame dall'amministrazione USA che, già nel 2012, aveva deciso un sostanzioso aiuto economico alla Tunisia, aiuto affiancato dal programma USAID destinato a sviluppare le piccole imprese e le possibili esportazioni verso gli USA

Programma , in verità, molto pubblicizzato ma mai attuato nella realtà Tunisina

Ma , come ben sappiamo, i Tunisini hanno un enorme problema di sicurezza:
da anni i loro soldati muoiono sulle mine dei fondamentalisti islamici, da tempo i loro cittadini, in Libia, Egitto, Siria, Europa, si sono preparati ad un rientro a Tunisi..
armi alla mano..

La scorsa settimana sono stati condannati "alla massima pena" due imputati di assassino.
In Tunisia la massima pena è quella di morte..
per chi non lo sapesse ancora..

Ogni tanto pero' vanno sul comico..

La scorsa settimana hanno arrestato ed interrogato un giovane tedesco perché aveva superato il permesso di permanenza annuale in Tunisia, quello di tre mesi.

Come turista in Tunisia ci puoi stare tre mesi all'anno, e non un giorno di più.

L'arresto è giusto avvenuto il giorno dopo la strage di Berlino..
Non si hanno più notizie del proseguo della comica vicenda..

Ovviamente in Europa sono tutti molto più permissivi.

I solerti tedeschi avevano "attenzionato" il criminale tunisino Anis Amri ma poi, visto che era solo
"un piccolo spacciatore"
hanno deciso che non era pericoloso.

Perché l'attività dei "piccoli spacciatori" in Germania, a quanto pare, è tollerata e legale.

D'altra parte i Tedeschi hanno pure snobbato le informative arrivate dal Marocco..

Ed ora non capiscono come mai, dalla Germania, è arrivato in Francia..
senza che nessuno lo beccasse nel tragitto.

Non solo.

Ora i Tunisini temono un rientro dei loro concittadini: magari li destabilizza.. e poi:
"la Tunisia diventa come la Somalia.. "

Insomma le uscite esilaranti non mancano sia da Berlino che da Tunisi..

Ma, dopotutto, non sono queste inutili futilità che rappresentano il problema.
Il problema è come e dove rimpatriare tutti i migranti illegali, i migranti condannati, i migranti senza un lavoro onesto ma dediti alle sole attività illegali..
La soluzione è piuttosto semplice, potremmo dire banale.

Ed è già applicata in Svizzera..ed in Tunisia..

Resta in Italia che in Italia paga le tasse.

Ovviamente tasse pagate per attività lecite e ben verificate.
Datore di lavoro, investitore, salariato, potrebbero pagare le imposte TUTTI I MESI.

Esattamente come in Tunisia.

E per fare acquisti rilevanti, contrarre mutui, etc. deve essere dimostrato che lo straniero è in regola con le imposte.
Esattamente come in Tunisia ove questa regola vale per tutti, Tunisini inclusi.

Ed i migranti clandestini ?

La soluzione è nel sistema di espulsione Svizzero, e pure Tunisino..

Dopo il riconoscimento di rito - impronte digitali, foto segnaletica, informazioni generali, i soggetti vengono riportati nel punto di ingresso.

Magari dopo qualche giorno per rimetterli in sesto.

Perché, dopotutto, noi siamo una Nazione civile..

Ovviamente cio' vale per tutti i condannati:
a fine pena si torna a casa.

Ma non serve assolutamente riportarli nella Nazione della quale dicono di essere cittadini.

Con tutte le lungaggini e gli impedimenti del caso: anche perché spesso raccontano solo palle.

Anis Amri si era inventata la cittadinanza di ben sei nazioni diverse..

Dalla Tunisia all'Egitto, dalla Siria alla Giordania..e via di questo passo.

E poi spesso a casa loro hanno sospesi giudiziari e prigioni con un cibo di pessima qualità.. e senza telefonino.

Infine non dimentichiamoci pure che il rimpatrio è spesso difficile proprio perché molte nazioni non li vogliono più rivedere a casa loro.
Il caso di Anis Amri è uno di questi..

Ma il problema non si pone..

Basta applicare sempre la dottrina Svizzera.

Arrivano dalla costa libica ?

Benissimo, ecco che proprio in un bel porto libico vengono accompagnati.

Abbiamo navi militari, mezzi da sbarco, marinai ben armati per farne sbarcare a migliaia al giorno, ed ogni giorno dell'anno, inclusi i trenta giorni del Ramadan.

E se i Libici non fossero d'accordo ?

Nessun problema.

Si può sempre far presente alle solerti autorità libiche che basta affidarli a quelli stessi "passatori" che hanno già incassato mille-duemila euro per metterli su un gommone diretto verso la compassionevole nave europea pronta all'accoglienza..

Dopotutto le autorità Libiche, che bene o male hanno guadagnato milioni di euro per metterli sui gommoni oppure sui vecchi pescherecci, possono benissimo pagare qualche altro mille euro agli stessi trafficanti per riportarli a casa.

Dopotutto sono tutti amici fra di loro, legati dalle leggi della stessa tribù, spesso con i conti correnti nella stessa banca..

Insomma la rotta per il ritorno è ben nota, ed i punti di arrivo pure, visto che fra satelliti, droni, ricognizione aerea, tutti dovrebbero sapere da dove partono, quando partono, e pure chi li fa partire..


DSGN - Marocco

E se proprio non riescono ad avere queste informazioni che si rivolgano al Marocco:
a quanto pare è di gran lunga il più informato..


Pubblicato anche da:

28 - Dicembre 2016 -MAZARA NEWS BLOGSPOT - NEW YORK - - Anis Amri e le "Santuary City" ( Giorgio Comerio )


( Giorgio Comerio )


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