La cosiddetta rotta balcanica dei migranti deve essere maggiormente sotto controllo.
Lo ha dichiarato il ministro della Difesa austriaco Hans-Peter Doskozil in un'intervista ripresa dalla stampa bulgara,
in apertura dell'odierno vertice di Vienna sull'immigrazione che coinvolge i ministri della Difesa e dell'Interno
dei paesi dei Balcani e dell'Europa centro-orientale.
''Crediamo che i confini esterni dell'Ue non siano attualmente protetti a sufficienza'',
le parole di Doskozil, secondo cui l'Austria deve lavorare con tutti i paesi attraversati dalla rotta balcanica dei migranti
e con quelli del gruppo di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria).
''L'Austria e' pronta ad inviare le proprie truppe all'interno delle iniziative europee
non solo per questioni umanitarie, ma anche per la protezione dei confini'',
ha spiegato Doskozil.
Al contempo, il ministro austriaco ha sottolineato come le limitazioni negli accordi bilaterali fra Vienna
e Sofia impediscano una piena assistenza alla Bulgaria di fronte all'emergenza migratoria.
L'incontro di oggi a Vienna e' organizzato su iniziativa del ministro dell'Interno austriaco Wolfgang Sobotka
e del ministro della Difesa Doskozil.
All'incontro prendono parte i ministri dell'Interno e della Difesa di Ungheria, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Croazia,
Slovenia, Serbia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, ex Repubblica jugoslava di Macedonia (Fyrom), Grecia, Kosovo, Albania, Bulgaria
e Romania.
La scelta di campo dell'Austria di stare col ''Gruppo di Visegrad'' spiazza le Ue che viceversa vede in questa alleanza anti
invasione di migranti una minaccia anzichè una risorsa per la sicurezza dell'Europa.