"Quegli Italiani" sono partiti con in tasca il passaporto del Regno d'Italia, o
della nuova Repubblica appena nata.
"Quegli Italiani" si sono pagati il biglietto del treno o della nave.
"Quegli Italiani" hanno ottenuto il permesso di soggiorno dopo che avevano ottenuto il permesso di lavoro.
E per avere il permesso di lavoro si sono fatti un culo così.
A "Quegli Italiani" nessuno ha regalato le scarpe, il vestitino.
A "Quegli Italiani" nessuno ha dato il servizio autobus, la bicicletta, i soldini in tasca
per le piccole spese, vitto ed alloggio in albergo.
"Quegli Italiani"si sono fatto un culo così per mandare i figli a scuola, per imparare la lingua, la sera, dopo aver
lavorato dodici ore al giorno.
"Quegli Italiani"hanno fatto l'Europa, "Quegli Italiani" hanno fatto gli Stati Uniti, "Quegli
Italiani" hanno fatto metà dell'Argentina ed un pezzo di Brasile e pure d'Australia.
Perché hanno fatto strade, hanno fatto ponti, hanno fatto dighe, hanno scavato tunnel sotto le Alpi e carbone nelle viscere dell'Europa.
"Quegli Italiani" hanno sempre avuto le unghie sporche ed i calli sulle mani.
Gli altri di oggi sono merce umana in mano alla delinquenza.
Sono merce umana da quando sono partiti, a quando
hanno attraversato il deserto, a quando sono arrivati sulla costa del Mediterraneo.
Ormai schiavi senza un nome e senza un volto..
Sono merce umana in mano alla delinquenza che li trasborda in Europa, che li colloca in strutture dove non faranno mai nulla.
Costano ormai duemila euro al mese, e costeranno sempre, e per sempre, duemila euro al mese e pure di più, perché sono soldi
che si spartisce la delinquenza.
Più redditizi della cocaina.
Schiavi per sempre di connivenze internazionali.
Con le unghie belle pulite e senza calli sulle mani.
E questa è la differenza con "Quegli Italiani":
unghie sporche e calli sulle mani.