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ref:topbtw-808.html/ 12 Aprile 2017/A




L'ingiustizia all'italiana..
L’Ue bacchetta l’Italia: giustizia lenta, poco digitale, troppi avvocati e pochi giudici

Bruxelles

Ci vuole in media più di un anno per concludere il primo grado nelle cause civili, commerciali e amministrative: peggio di noi fanno solo Malta, Portogallo e Cipro .

L’Europa a due velocità che i leader europei intendono costruire dopo la Brexit esiste già:
è quella della giustizia.

Ci sono Paesi dove il sistema funziona e altri in cui invece proprio non va, e l’Italia si posiziona nelle carrozze di coda.
Giustizia lenta, poca digitalizzazione, troppi avvocati e troppo pochi giudici, col risultato che le cause una volta aperte restano aperte.

Ecco i contenuti del quadro di valutazione Ue della giustizia diffuso oggi.
I procedimenti amministrativi richiedono dai 3 mesi ai tre anni, e la chiusura in primo caso di procedimenti per i reati connessi al riciclaggio di denaro richiede da meno di sei mesi a quasi tre anni.

In entrambi i casi il sistema italiano si colloca ai primi posti tra i Paesi che si prendono più tempo per la valutazione del caso.

Tutti a interpretare, nessuno che decide

In Italia non mancano certo gli avvocati.
Mancano i giudici, quanti sono chiamati a prendere delle decisioni.

Si interpreta tanto, e si conclude poco. Questo determina il quadro italiano, al 19esimo posto per numero di giorni necessari per chiudere le cause civili, commerciali, amministrative in primo grado: 400 giorni circa.

Un anno.

Peggio fanno solo Malta, Portogallo e Cipro in Europa.

E per le decisioni in caso di contenzioso, servono più di 500 giorni, quando in Germania ne occorrono 200 circa (un anno e mezzo contro sette mesi).

Il dato non sorprende se si considera che in Italia ci sono 391 avvocati ogni 100mila abitanti (il doppio della Germania e quattro volte la Francia) e appena 11 giudici ogni 100mila abitanti.

I faldoni si aprono e poi restano aperti:
il numero di contenziosi pendenti resta elevato (4 per ogni centomila abitanti, il più alto).

Jourova: si faccia di più

Il commissario per la Giustizia, ha fatto attenzione a non fare nomi, limitandosi a richiami generali.
Ma è chiaro, dati alla mano, che l’Italia è chiamata in causa.

“Permangono delle sfide, specie in quei Paesi con il maggior numero di cause aperte”.
La Commissione intende “aiutare gli Stati membri a migliorarsi”, e non c’è dubbio che l’Italia abbia molti margini di miglioramenti e molto su cui dover lavorare.

L’esecutivo comunitario utilizzerà gli elementi del rapporto sulla giustizia nella stesura della raccomandazioni specifiche per Paese.

L’Italia resta nel gruppo di quei 14 Paesi dove miglioramenti si rendono necessari.
Non è la prima volta che Bruxelles chiede, all’Italia ma non solo, riforme della giustizia e Jourova ha ricordato perché.

“Un sistema di giustizia ben funzionale è di cruciale importanza per i cittadini e per la costruzione di un ambiente positivo per investimenti e imprese”.

Una buona giustizia significa crescita economica e ricchezza.

In tal senso è importante anche la digitalizzazione.

“In Slovenia sono stati risparmiati 40 milioni di euro grazie alle nuove tecnologie”.

L’Italia è indietro anche qui.
Nella penisola l’uso del computer per presentare reclami o trasmettere convocazioni non è una pratica.

Il Paese è 16esimo in questa classifica, che misura l’indice di «disponibilità» dei mezzi elettronica.

In Italia la svolta tecnologica della giustizia non c’è.


( Courtsey by Redazione ) - EU NEWS -

NOTA dell'Editore..

La corte europea ha condannato l'Italia, innumerevoli volte, per il suo sistema giudiziario lento come una vecchia lumaca stanca.

Possiamo dire che il sistema giudiziario è un pluri-pregiudicato che continua nella reiterazione del reato.

Ma, in realtà, i colpevoli pluri-pregiudicati sono tutti i componenti del sistema giudiziario stesso.

E forse la comprensione di questo piccolo dettaglio manca ancora nelle aule dei Tribunali..

Ma da anni si propongono rapide e semplici soluzioni che, ancora una volta, possiamo riassumere in 12 suggerimenti.

1 - I Tribunali potrebbero benissimo essere operativi su DUE turni di lavoro e non su uno solo.
Insomma, quando l'arretrato è enorme, basterebbe assumere più giudici, od anche richiamare in servizio i giovani giudici già pensionati, ed essere operativi 6 giorni su sette con due turni di lavoro.
Nulla vieta di operare dalle 9 alle 16 e dalle 16 alle 22 dal lunedì al sabato, ed utilizzare anche la domenica per le pratiche amministrative correnti.
Il personale per i Tribunali non manca di certo, visto che dovrebbe essere disponibile quello delle ex-provincie !
E di avvocati ve ne sono quanti ne possono servire..

2 - L'udienza può essere rinviata solo due volte, e con un tempo intermedio di soli trenta giorni.
Poi, alla terza udienza, si va a dibattito ed a sentenza, anche con imputati in contumacia.
Testimoni, collaboratori, testi vari possono intervenire per via telematica.
Il dibattito avviene in modo continuativo e, se necessario, anche in diverse giornate, ma senza interruzioni o sospensioni in modo che la sentenza venga emessa entro 100 giorni dall'arresto o dalla notifica del reato.

3 - La sentenza di primo grado è immediatamente esecutiva.

4 - Il ricorso alla sentenza di primo grado può essere richiesto solo ed esclusivamente dall'imputato con la presentazione di nuovi elementi per avviare un nuovo giudizio in appello od un giudizio in Cassazione.

5 - La sentenza di appello non può eccedere quelle di primo grado ma solo o confermarla o ridurla o sentenziare l'assoluzione dell'imputato giudicato colpevole in primo grado.

6 - Un accusato od un condannato può sempre presentare nuove prove od una richiesta di nuovi accertamenti e/o di nuove indagini che il Tribunale, in ogni caso, dovrà ammettere ed esaminare.

7 - La carcerazione preventiva non può durare più di novanta giorni e solo nei casi di gravi reati di sangue, di pubblica pericolosità.

8 - Le prove d'accusa devono essere sempre e in ogni modo rese note, nella loro completezza, prima di ogni misura cautelare, salvo che in caso di arresto in fragranza di reato.

9 - Interrogatori e confessioni devono essere video-registrati e presentati alla Corte ad inizio dibattimento, ed essere disponibili alle parti nelle 24 ore successive la convalida dell'arresto.

10 - L'accusato ha diritto a nominare sia un legale di sua fiducia, nel collegio del tribunale di competenza per il giudizio, sia esperti e tecnici forensi a sua difesa , che verranno pagati dallo Stato in base alle tariffe fissate dai rispettivi ordini professionali.

11 - Il dispositivo della sentenza con le relative motivazioni deve essere depositato entro e non oltre due settimane dalla lettura in aula.

12 - Pubblici ministeri, giudici di ogni ordine e grado, pubblici ufficiali e collaboratori di giustizia, sono penalmente e civilmente responsabili ed obbligati ad un risarcimento, in tutti i casi di errore nel giudizio o nelle indagini svolte.


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