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ref:topbtw-868.html/ 29 Maggio 2017/A


Abbassando le imposte.. l'economia vola..

GOVERNO UNGHERESE TAGLIA LE TASSE
AUMENTA GLI AIUTI A FAMIGLIE, SCUOLA E SICUREZZA
(CON RAPPORTO DEBITO-PIL AL 2,4%)

LONDRA -

In diverse occasioni abbiamo parlato di miracolo economico ungherese perche', al contrario delle nazioni dell'area euro, l'Ungheria ha ridotto le tasse e le bollette di luce, acqua, gas e nettezza urbana ed ha aumentato la spesa sociale ed anche la prossima finanziaria che sara' presentata in parlamento introduce misure che alcuni definiscono populiste ma che in realta' seguono solo il buon senso.

Ma cosa contiene nello specifico la finanziaria ungherese?

Ebbene uno degli aspetti piu' interessanti e' che la tassa per le piccole aziende sarà portata al 13%, con una riduzione dell’1% mentre la tassa societaria generale rimarrà invariata (9%).

Conformemente alle promesse precedenti i contributi a carico del datore di lavoro saranno ulteriormente diminuiti e portati dall’attuale 22% al 20%.

Saranno aumentate le agevolazioni per le famiglie che hanno due bambini, che comporteranno un risparmio medio 420.000 HUF annui mentre l’aliquota IVA sui servizi catering, sui prodotti ittici e sui servizi internet sarà ridotta al 5%.

La finanziaria stanzierà inoltre 81 miliardi di fiorini (ca. 270 milioni di euro) in più per l’istruzione, 287 miliardi di fiorini (ca. 960 milioni di euro) in più per le pensioni ed i servizi sociali, 83 miliardi di fiorini (ca. 277 milioni di euro) in più per la polizia e sicurezza e 205 miliardi di fiorini (ca. 683 milioni di euro) in più per lo sviluppo economico.

La finanziaria prevede un deficit di 1.360,7 miliardi di fiorini (ca. 4,5 miliardi di euro) con entrate pari a 18.740,7 miliardi di fiorini (ca. 62,5 miliardi di euro) e spese di 20.101,4 miliardi di fiorini (ca. 67 miliardi di euro).

L’obiettivo di deficit, calcolato secondo le regole contabili comunitarie, è pari al 2,4% del PIL.

Tutto questo puo' sembrare un sogno ma invece e' una solida realta' e tutto grazie alla lungimiranza della classe politica ungherese e del primo ministro Viktor Orban che mette al centro delle proprie politiche gli interessi dei cittadini.

Ovviamente lo stesso potrebbe esse fatto in Italia se solo ci fosse la volonta' politica . Non a caso questa notizia e' stata completamente censurata perche' creerebbe parecchio imbarazzo alla nostra classe politica.

Per incamminarsi sulla strada virtuosa che sta seguendo l'Ungheria, l'Italia dovrebbe abbandonare l'euro, avere quindi una propria valuta sovrana, respingere le immaginabili intromissioni dell'FMI e per ultimo rintuzzare l'aggressione della UE, che certamente non sarebbe per nulla felice che l'Italia tornasse a essere un Paese sovrano.

Le oligarchie burocratiche e finanziarie di Bruxelles non gradirebbero.

Noi ovviamente non ci stiamo e abbiamo deciso di divulgare questa notizia perche' vogliamo che l'Italia segua l'esempio ungherese.

Cortesia di: Giuseppe de Santis


NOTA dell'EDITORE

Da oltre 6 anni si é prima studiato e poi proposto una semplice regola per far ripartire l'economia:
quella del 15 - 15 - 15

15% di imposta massima sui profitti delle aziende,
15% imposta massima sui redditi delle persone,
15% valore massimo dell'IVA

E togliendo ogni altro balzello, imposte sulle imposte, accise, etc.
In definitiva pagare il 15 - 15 - 15 é ancora molto di più di quanto ora in essere in Ungheria..

Non solo.

Per far ripartire l'industria e l'impiego, senza imporre dazi all'import, si puo' benissimo equilibare la bilancia dei pagamenti.
Basta introdurre il "Regime Sospensivo " d'imposta, come in Tunisia, Malta ed in altre Nazioni.

Il sistema é molto semplice e di banale applicazione.

Si tratta di sospendere il pagamento delle imposte sui profitti a tutte quelle aziende che esportano oltre il 75% del loro fatturato verso le nazioni con le quali abbiamo un passivo nella nostra bilancia commerciale..

Esporti in Cina, esporti in Germania, Francia, Belgio, Algeria, Libia, Arabia Saudia, esporti in una Nazione dalle quale importiamo molto e verso la quale esportiamo poco ?

Elettricità, petrolio e gas inclusi..

Benissimo.

La tua società NON paga totalmente le imposte sui profitti generati dalle esportazioni verso queste Nazioni.

Ecco creare migliaia di nuovi posti di lavoro, ecco ridurre il deficit commerciale, ecco far risalire gli utili della Nazione Italia.

Il tutto senza dazi e senza gabelle politicamente nocive..

Perché i nuovi posti di lavoro si creano cosi', e non con benedizioni papali, preghiere cardinalizie , santini e contrizioni e lacrime vescovili annegate con il vin santo..


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