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ref:topbtw-893.html/ 16 Giugno 2017/A


Mazara del Vallo
Integrazione religiosa...

Sicilia

Un Allah piccolo piccolo, quasi ecclesiastico, e la Santa Veneranda

Mazara del Vallo é famosa per la sua Casbah, ovvero quella zona centrale della città abitata prevalentemente da Tunisini, molti dei quali provenienti dalla cittadina di Mahdia.

Sono quasi tutti imbarcati come equipaggio sui pescherecci che gettano le reti in tutto il Mediterraneo e qualche volta pure in Atlantico.

A Mazara del Vallo vi sono i baretti "tunisini", la moschea, la scuola in lingua araba ed una serie di "casa tunisia" e di ristoranti Cus-Cus con tanto di piastrelle colorate alle pareti , tutte adornate da colte scritte e citazioni illustri.

Il Vescovo Mogavero, il Sindaco Cristaldi , il responsabile della Moschea, tutti gli anni, vanno a braccetto e fra abbracci e baci si vogliono tanto bene in occasione della manifestazione del "BLUE SEA LAND" che affratella le coste del Mediterraneo a Mazara del Vallo ed alle coste Siciliane.

E' tutto molto bello, e questa antica fraternità è una bella e solida pubblicità per tutta la cittadina che, nel passato, aveva pure ospitato una notevole comunità Ebraica con la sua relativa Sinagoga, oggi chiesa di Sant Agostino del 1496, nel quartiere della Giudecca.

Insomma, mentre a Roma i deputati giostrano nell'arena parlamentare al grido di "IUS SOLI" SI, "IUS SOLI" NO, a Mazara del Vallo la vita scorre tranquilla con i turisti sempre più presenti in città, fra gli ombrelloni dei litorali, a zonzo fra vicoli e vicoletti intenti a fotografare scritte e disegni che, sulle tipiche piastrelle Mazaresi, adornano tutti i muri della città…

Muri antichi, molti dei quali di case abbandonate e fatiscenti, residui di un lontano terremoto, ormai "croste urbane" , comunque adornate con le colorate piastrelle realizzate dai noti artisti siciliani.


Ma parliamo di un Allah piccolo piccolo..

Nella centrale piazza di Santa Veneranda si affaccia l'omonima chiesa-monastero che si fa risalire all'anno 1200 circa, con annessi edifici realizzati nel più recente anno 1680, e decenni a seguire.

Niente di speciale, tranne la particolarità che il portone di ingresso è incorniciato da una struttura marmorea leggermente inclinata.
Un particolare architettonico dettato da esigenze di una antica prospettiva ormai cancellata dal tempo.

Ma non solo.

Specchio dei tempi di oggi, qualche mano amica ha scritto, ben in evidenza, con un gessetto, ovviamente in Arabo, con un carattere piccino piccino ma chiaro, sul portone della Chiesa , in lingua araba, la parola ALLAH.

Ovviamente i Mazaresi non lo hanno neppure visto, neppure notato, e neppure ben compreso, anche perché, quasi tutti, non sanno leggere l'arabo.

E' una bella scritta, pur se minuscola, multi-religiosa che rende bene il senso dell'integrazione:
insomma è come quando, sulla porta della moschea, si appone un bel simbolo Cristiano, per esempio la nota Croce, magari in formato mignon.

Una croce piccola piccola sulla porta della Moschea ?
Certamente i Musulmani ne sarebbero contenti, e pure orgogliosi.

Orgogliosi di questo segno di grande amicizia , comprensione multi-religiosa ( attualmente di moda pure in Vaticano ) e di reciproco rispetto delle diverse identità religiose e culturali.

Nessuno infatti può minimamente immaginare che la scritta Allah, piccina e quasi anonima, sulla porta di una vetusta chiesa eretta quasi 800 anni fa, qualche centinaio di anni prima della nascita del Profeta Maometto, possa avere un significato di prevaricazione o di futura conquista se non quasi di arrogante inimicizia.

L'Islam moderato di oggi, quello quasi papalmente Francescano, è notoriamente integrato con tutte le religioni, omnicomprensivo di qualsiasi diversità ed assolutamente tollerante.

Un islam senza alcuna velleità di prevaricare le usanze e le credenze religiose Italiane, nazione ospitante, generosa e multi etnica, e tanto meno di Mazara del Vallo, pacifica e tollerante cittadina marinara e multi culturale.

Il vescovo Mogavero ne sarà orgoglioso, il sindaco Nicola Cristaldi pure, e magari con l'occasione, pure visi noti del Parlamento Nazionale faranno una capatina dalla Santa Veneranda a dire un preghiera e fare una riflessione, dopo aver dato una sbirciatina alla scritta "Allah", piccola piccola, tracciata con il gesso..

Che poi magari, nel frattempo, potrebbe anche crescere di formato e di rilevanza culturale.

Perché, con il tempo, anche i piccoli Allah di oggi possono crescere un domani..

E chissà che allora la giovane misteriosa vergine e martire, nata in Francia e martirizzata a Roma, patrona di Mortara che la festeggia il 14 Novembre di ogni anno, guardando la scritta "Allah" posta da ignota mano musulmana sull'antico portone siciliano, non abbia il desiderio di utilizzare il suo "bastone del pellegrino" con altri intendimenti..

Ma solo il futuro ormai prossimo lo svelerà, perché passato, presente e futuro sono solo una tenace illusione.


( Giorgio Comerio )

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