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ref:topbtw-915.html/ Venerdi' 7 Luglio 2017/A



Integrazione: no grazie !

New York

Scriveva Lucio Anneo Seneca:

" Adesso ritorniamo al tema proposto.
Se qualcuno offre un beneficio ad una persona qualsiasi, esso non risulta gradito a nessuno.

Nessuno, infatti, si ritiene ospite di un oste o di un locandiere, così come nessuno si ritiene commensale di chi offre un banchetto pubblico, in occasione del quale si può dire:
"cosa mi ha offerto?
Di certo mi ha dato la stessa cosa che ha dato a quell'altro che conosce a stento, ed a quell'altro ancora, che per giunta gli è ostile ed è un uomo dai costumi turpissimi"
( De Beneficiis, Libro I Capitolo XIV )

Il beneficio dell'ospitalità deve essere apprezzato da chi lo riceve, e chi riceve questo beneficio deve accettare le condizioni di chi lo ospita.."



Integrazione:
no grazie…

Perché dovremmo "integrare" l'ospite ?
Non ve ne è motivo, e non ve ne è mai stato..
Chi siamo noi per volerlo "integrare" ?
E chi è lui per dover essere "integrato" da noi ?

Quasi come chi voglia integrare sia un cittadino di serie "A" e chi debba essere integrato un cittadino di serie "B".

Se non peggio.
Perché chi vuole "integrare" l'ospite pecca quasi sempre di arroganza..

Nei secoli scorsi interi popoli furono "integrati" col filo della spada.. da frati missionari, così come interi popoli furono integrati da Imam condottieri al grido di "Allah è grande .."

Ma guardiamoci bene intorno.

Esiste l'integrazione ?

Direi ben poca…quasi nulla.
Da secoli in Europa vi è una comunità Ebraica:
hanno le loro Sinagoghe, le loro scuole, le loro festività..
Si frequentano nei loro caffè nei loro quartieri, si sposano quasi sempre fra di loro..

Hanno i loro negozi, i loro ristoranti, i loro cibi e le loro bevande legate alla loro tradizione culinaria.
Hanno la loro cultura che è legata all'arte, alla storia, all'etica del loro vivere con secoli e secoli di cultura alle spalle..
Eppure la convivenza, bene o male, è sempre stata pacifica quando basata sul rispetto reciproco..

… Da secoli in Europa vi è una comunità Cinese:
hanno loro scuole, le loro festività.. Si frequentano nei loro caffè nei loro quartieri, si sposano quasi sempre fra di loro..

Hanno i loro negozi, i loro ristoranti, i loro cibi e le loro bevande legate alla loro tradizione culinaria.

Hanno la loro cultura che è legata all'arte, alla medicina, all'etica del loro vivere..
con secoli e secoli di cultura alle spalle..

Eppure la convivenza, bene o male, è sempre stata pacifica quando basata sul rispetto reciproco..

… Da secoli in Europa vi è una comunità Islamica :
hanno loro scuole, le loro festività..
Si frequentano nei loro caffè nei loro quartieri, si sposano quasi sempre fra di loro..
Hanno i loro negozi, i loro ristoranti, i loro cibi e le loro bevande legate alla loro tradizione culinaria.

Hanno la loro cultura che è legata all'arte, alla medicina, all'etica del loro vivere.. con secoli e secoli di cultura alle spalle..

Eppure la convivenza, bene o male, è sempre stata pacifica quando basata sul rispetto reciproco..

E questo discorso vale per i popoli asiatici, per tutto il continente Indiano, per i popoli del centro e sud america, per tutti i popoli anglo sassoni….

Ma vale altrettanto per tutti gli italiani emigrati nei paesi arabi, nelle americhe, in Asia.

Perché vale pur sempre la regola " paese che vai, usanze che trovi".

E le usanze che trovi le devi rispettare..
dal Polo all'Equatore..

E quindi a nulla serve "l'integrazione"-.

Spesso bisogna aspettare due o tre generazioni per vedere i primi veri cambiamenti, le prime avvisaglie di una coesistenza vera, pacifica ed attiva, anche se può essere quasi impossibile che avvenga quando si tratta delle frange più estremiste, più radicalizzate, meno disponibili ad un compromesso culturale, religioso, sociale.

E gli attentati in Europa, le prime rivolte degli ospiti verso gli ospitanti sono proprio la dimostrazione che cercare l'integrazione è solo un segno di arroganza di chi vuole integrare un ospite che non è un essere umano di serie "B" ..

Ecco perché tutti gli sforzi per una integrazione, in definitiva, non servono a nulla..

Noi rispettiamo gli usi e le consuetudini di chi ospitiamo a condizione che non infrangano le nostre Leggi e che non intendano sovvertire la nostra cultura, le nostre usanze, quelle che, appunto, hanno trovato arrivando, come ospiti, a casa nostra.

Perché noi rispettiamo gli usi ed i costumi e le consuetudini ebraiche in Israele, perché noi rispettiamo gli usi e le consuetudini Cinesi in Cina, Indiane in India, Islamiche nei paesi Islamici, sud americane in sud america, anglosassoni in USA; Inghilterra, Irlanda..

Perché noi teniamo sempre ben in mente il vecchio detto :
"Paese che vai, usanze che trovi" , usanze che devi rispettare adeguandoti al modo di vivere di chi ti sta ospitando.

E quindi l'unica vera regola si chiama "rispetto".

Rispetto di chi accoglie per le usanze dell'ospite, rispetto di chi è ospitato per le usanze e la cultura di chi lo accoglie.

E se cio' non avviene, se l'ospite vuole imporre le sue regole nella casa di chi lo accoglie, vuole imporre le sue consuetudini a chi lo ospita, ecco che l'ospite non solo non è più gradito ma diviene un corpo estraneo, una cancrena, un nemico.

Ed il corpo estraneo lo si espelle, l'arto in cancrena lo si amputa, il nemico si combatte e si sconfigge.

Perché sono gli ospiti e non gli Italiani, che si devono adattare.
Prendere o lasciare.

Siamo stanchi che l'Italia debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui oppure la loro cultura.

La nostra Civiltà si é sviluppata attraverso oltre venti secoli di lotte, vittorie, conquiste realizzate da milioni di uomini e donne che hanno cercato la Libertà.

La nostra lingua ufficiale é l'Italiano, non lo spagnolo, l'inglese, l'arabo, il cinese, il giapponese oppure qualsiasi altra lingua.

Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra comunità, l'ospite deve imparare la lingua Italiana.

La maggior parte degli Italiani crede in Dio.

Non si tratta di un obbligo del cristianesimo, d'influenza della destra oppure di pressione politica, ma é un fatto perché uomini e donne Italiani hanno fondato questa Nazione su dei principi cristiani.

E' quindi giusto che questo compaia sui muri delle nostre scuole.

Se Dio vi offende vi suggeriamo allora al nostro ospite di prendere in considerazione un'altra parte del mondo come paese di accoglienza, perché Dio fa parte della nostra cultura.

Noi accettiamo le vostre credenze senza fare domande.

Tutto cio' che domandiamo é di accettare le nostre consuetudini, le nostre Leggi e di vivere in armonia pacificamente con noi.

Questo é il nostro Paese, la nostra Terra ed il nostro stile di Vita.

E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo.

Ma se voi non fate altro che lamentarvi, dileggiare la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane, oppure il nostro stile di vita, allora vi incoraggio ad approfittare di un'altra grande libertà Italiana.

Il Diritto di partire.

Non abbiamo forzato nessuno a venire qui, siete voi che avete chiesto di stare qui da noi.

Allora rispettate il Paese che vi ha accettato e che vi ospita.


( Giorgio Comerio )

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