Il governo Ungherese non fara' passi indietro sulla questione della ridistribuzione delle quote di migranti e lo ha chiarito anche nella sua
risposta alla Commissione europea dopo l'apertura di una procedura d'infrazione.
Lo ha dichiarato il sottosegretario del ministero della Giustizia di Budapest, Krisztian Kecsmar, nel corso di una conferenza stampa.
''L'Ungheria ha precedentemente attaccato la risoluzione sulle quote presso la Corte di giustizia europea e attende una sentenza per
l'inizio settembre.
Per questo motivo e' abbastanza dubbio il fatto che la Commissione Ue abbia avviato una procedura
d'infrazione senza prima attendere la sentenza'',
ha detto Kecsmar, secondo cui le autorita' ungheresi
insistono sulla diversita' di trattamento subita.
''Nonostante il fatto che praticamente nessun stato membro sia conforme alla risoluzione sulle quote, sono stati avviati procedimenti
contro tre di loro (oltre all'Ungheria, anche Polonia e Repubblica Ceca)'', ha spiegato
il sottosegretario.
''Gli Stati membri che hanno votato a favore della ridistribuzione delle quote come parti coinvolte
con interessi opposti non stanno attuando la risoluzione, ma non sono stati avviati procedimenti di infrazione contro di loro'',
ha sottolineato Kecsmar.
''Il governo e' impegnato a far rispettare la volonta' dell'elettorato'',
ha sottolineato Kecsmar, aggiungendo che :
''L'identita' nazionale, la sovranita' e il principio della parita' di trattamento sono valori fondamentali su cui si fonda l'Ue''.