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Ed ora la Germania ha paura della Turchia: meglio tardi che mai ?
LA MERKEL E SCHULZ
CONTRO L'ENTRATA DELLA TURCHIA NELLA UE

E SCATTA L'ALLARME SULLE
COMUNITA' ISLAMICHE IN GERMANIA..

Redazione

BERLINO -

L'annuncio, durante il dibattito tra i candidati alla Cancelleria tedesca Angela Merkel e Martin Schulz, che entrambi intendono interrompere i negoziati di adesione della Turchia all'Unione europea, ha suscitato una reazione quasi immediata da parte del portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin.

"Ci auguriamo che questa atmosfera problematica finisca, dal momento che ha reso le relazioni turco-tedesche vittime di un orizzonte politico limitato",
ha scritto il funzionario su Twitter.

Nel corso del loro primo confronto elettorale pubblico, Merkel e Schulz hanno puntato entrambi l'indice contro la deriva autocratica della Turchia.

Il portavoce del Governo tedesco, Steffen Seibert, ha tuttavia tentato di smorzare i toni, puntualizzando che non verra' intrapresa da Berlino alcuna iniziativa prima delle prossime elezioni, ma questa dichiarazione piuttosto che tranquillizzare ha esasperato ancor di più la Turchia, perchè lascia intendere che chiunque vincerà, una volta insediatosi al governo, lo farà.

Le relazioni tra la Ue e la Turchia sono estremamente tese da piu' di un anno, dopo il tentativo di colpo di stato messo in atto nel luglio 2016 ai danni di Erdogan.

Per la Germania, le relazioni con la Turchia hanno una dimensione particolare:
la diaspora turca in Germania conta circa tre milioni di persone, ed Ankara contende apertamente la loro lealta' alle istituzioni tedesche.

A questa questione aperta si sommano i gravi elementi di tensione emersi piu' di recente, con l'arresto da parte di Ankara di alcuni cittadini tedeschi e le attivita' di spionaggio intraprese in Germania dalla Turchia.

Il deputato dei Verdi Volker Beck ha dichiarato al quotidiano "Handelsblatt":
"E' inaccettabile che paesi stranieri facciano uso di associazioni religiose e culturali al fine di estendere la loro influenza in Germania e metterla sotto pressione".

Ha poi proseguito:
"Questo non solo impedisce alla stragrande maggioranza dei musulmani il libero esercizio della loro fede, ma rappresenta anche un serio problema di sicurezza.
Gruppi di influenza finanziaria turchi e di altri Stati stanno cercando di porre sotto la loro ala le moschee in Germania";
il deputato ha inviato un avvertimento al Governo federale, dissuadendolo da qualunque forma di sostegno o incentivo finanziario alle associazioni islamiche nel paese.

Tanto il ministro degli Esteri, Sigmar Gabriel, quanto quello della Giustizia, Heiko Maas, avevano recentemente dichiarato allo "Spiegel online":
"Dobbiamo fare attenzione che le comunita' musulmane in Germania non finiscano sotto l'influenza di Erdogan".

Il leader del partito dei Verdi Cem Oezdemir ha criticato il Governo federale colpevole, a suo dire, di un atteggiamento eccessivamente remissivo nei confronti del presidente turco.
"Il fatto che ora l'Ufficio per la protezione della Costituzione avverta della gravita' della situazione e' solo la dimostrazione di quanto tempo il Governo federale si e' dimostrato addormentato in merito",
ha dichiarato.

E questo quadro allarmante del comportamento della Turchia ormai prossima ad essere uno stato islamico sotto il tallone del rais Erdogan la dice lunga sul modo in cui viende intesa "l'integrazione" delle comunità islamiche negli stati europei:
di fatto, sono un corpo estraneo che agisce anche contro lo stesso stato in sui si trova.

Quanto sta accadendo in Germania ne è la prova.


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