ref:topbtw-3372.html/ 26 Giugno 2022/A
Milano -
Nonostante la tecnologia esista da anni, nonostante le informazioni tecniche siano pubbliche e disponibili sul web..
nulla si muove..
GIUGNO 2022: ed inizia il valzer degli incedi ed i costi dei danni e degli interventi iniziano a gravare sui cittdini..
Il PNRR dovrebbe aver considerato i fondi e le risorse finanziare per la difesa del territorio, dei boschi, dei campi,
delle strutture agricole ed industriali spesso a rischio di incendio..
ANSA del 25 Giugno 2022
Incendi: Prot.Civile, oggi 16 richieste d'intervento aereo
5 in Sicilia, 4 in Calabria e Sardegna, 2 in Puglia, 1 nel Lazio
(ANSA) - ROMA, 25 GIU -
Gli equipaggi dei Canadair e degli elicotteri della flotta aerea dello Stato, coordinati
dal Dipartimento della Protezione Civile sono stati impegnati oggi dalle prime luci del giorno nelle
operazioni di spegnimento dei numerosi incendi boschivi per cui si è reso indispensabile il supporto
aereo alle operazioni svolte dalle squadre a terra.
Secondo i dati disponibili alle ore 18.30, del 25 Giugno sono 16 le richieste di concorso aereo ricevute
dal Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento, di cui 5 dalla Sicilia, 4 dalla Calabria e
dalla Sardegna, 2 dalla Puglia e uno dal Lazio.
L'intenso lavoro svolto dai piloti dei mezzi aerei ha permesso di mettere sotto controllo o spegnere, finora, 8 roghi.
Le attività di lancio di acqua e liquido ritardante ed estinguente proseguiranno finché le condizioni
di luce consentiranno di operare in sicurezza. (ANSA).
Gli imponenti danni , basti ricordare la Sardegna con oltre un miliardo di euro, sono la
causa di maggiori difficoltà per tutta l'economia italiana.
Eppure la moderna tecnologia permette di proteggere facilmente vaste aree di terreno boschivo,
di zone aride, di campi coltivati.
La nuova tecnologia permette infatti la localizzazione dei focolai d'incendio mediante l'utilizzo
di speciali telecamere termiche abbinate ad un particolare radar ad alta frequenza.
Ma non solo..
Un nuovo tipo di drone, sempre pronto al decollo e comandato dalla centrale operativa ove già confluiscono
le immagini termiche delle telecamere e l'immagine del radar, è in grado di alzarsi in volo immediatamente e
di volare nella zona pericolosa per "vedere" la natura della anomalia riscontrata.
Ricordiamo che in Sardegna vi fu un "flop" da 27 milioni di euro nel lontano 2016..
Su "la nuova Sardegna" scriveva Claudio Zoccheddu il 19 Settembre 2016 come il sistema,
realizzato negli anni '90 che doveva controllare parte del territorio con telecamere a infrarossi, era stato
abbandonato da anni..
All'epoca fu senz'altro un'idea rivoluzionaria che aveva impegnato 52 miliardi di lire (quasi 27 milioni di euro)
divisi tra contributi ministeriali, fondi regionali e denari stanziati dalle comunità montane.
Lo sforzo economico consentì la realizzazione di una cinquantina di impianti di rilevazione associati a una decina
di sale operative.
Era il 1993 e da allora le tracce del sistema di telerilevamento degli incendi iniziano a sbiadirsi
per diventare quasi invisibili fino a quando, tra il 2003 e il 2004, il Corpo forestale avrebbe
investito 850mila euro per l'aggiornamento tecnologico di alcuni impianti.
Poi, più nulla.
Il problema vero furono le migliaia di "falsi allarmi" forse dovuti alla tecnologia dell'epoca,
forse all'installazione di una sola telecamera ( oggi sarebbero 4 telecamere più un radar ad effetto doppler più un drone )
oppure forse perché artatamente creati per sabotare il sistema .
Probabilmente i falsi allarmi furono artatamente creati proprio a tutto vantaggio
delle organizzazioni preposte agli spegnimenti, piuttosto che dei bracconieri o di quant'altri non hanno mai voluto
un vero controllo del territorio sardo.
Ricordiamo che i molteplici "falsi allarmi" hanno comportato ingenti spese per la perlustrazione dei luoghi ove
i sensori dell'epoca avevano rilevato l'anomalia termica.
I falsi allarmi furono migliaia mentre le localizzazioni di veri
principi di incendio furono poche decine.
Questa incertezza decretò la fine del sistema, una serie di cause in tribunale
ed infine il fallimento della Teletron Euroricerche nell'anno 2018.
Attualmente restano ancora i vecchi impianti da smantellare.
Ma la tecnologia di oggi ha totalmente cambiato le modalità di rilevamento ed ora è in
grado di garantire un margine di errore assolutamente minimo proprio con
l'utilizzo di un particolare drone sempre pronto al decollo e guidato dalla sala operativa centrale.
Localizzazione ed osservazione degli echi sospetti rilevati dal radar .
Localizzazione ed osservazione delle sorgenti di calore sospette rilevate dalle telecamere termiche.
TKE-15
Raggio di azione 30 km - 15+15 km ( andata e ritorno )
Velocità : 50 - 60 km/h
Permanenza in volo : 60 minuti - 50 minuti di volo + 10 minuti di osservazione
Peso a vuoto: 90 kg circa
Propulsione elettrica.
Ricarica elettrica: automatica
Operatività : 100% in stand-by
Telecamera: PTZ termica
TKH-50
Raggio di azione: 100 km 50+50 km ( andata e ritorno )
Velocità : 50 - 60 km/h
Permanenza in volo : 120 minuti - 110 minuti di volo + 10 minuti di osservazione
Peso a vuoto: 130 kg circa
Propulsione Ibrida
Potenza installata: 9.8 HP
Telecamera: PTZ termica
DRONE-PAD
Dimensioni 5 x 5 m
Fondo : cemento armato
Illuminazione crepuscolare automatica
Stazione meteo per il rilevamento della direzione e della velocità del vento
DRONE RECOVERY HANGAR -
Dimensioni 2.50 x 3.0 m - H 1.50 m
Telecamera interna di sorveglianza.
Connessione alimentazione 24 VDC.
Connessione trasferimento dati.
Informazioni preliminari e soggette a modifiche
Con il sistema radar di sorveglianza equipaggiato con telecamere termiche PTZ ed assistito da un drone
si ottengono cinque risultati importanti.
Primo:
La localizzazione di tutte le autovetture, camion, animali, persone in transito nel raggio di azione del radar e delle telecamere.
Secondo:
La localizzazione di attività illegali, di deforestazione e di trasporto illegale di legname o di merci e lo scarico e
l'abbandono di rifiuti...
Terzo
La localizzazione dei punti esatti ove si innescano gli incendi e la possibilità di identificare i piromani.
Quarto
Con l'utilizzo del drone si ottiene la riduzione significativa dei falsi allarmi e la possibilità di "vedere" esattamente
l'origine dell'anomalia localizzata dagli altri sensori.
Quinto
Infine tutte le immagini confluite alla sala di controllo non solo sono memorizzate per sei giorni nei
computer della stessa sala ma anche
conservate nella memoria generale a Varese.
In questo modo eventuali anomalie dei sensori sono analizzate e studiate dai progettisti della TRISKAV ed eventuali
negligenze degli operatori della sala di controllo possono essere
constatate e corrette.
Si realizza così anche una biblioteca dei segnali che possono generare i falsi allarmi ed il presupposto per una analisi delle immagini mediante un sistema di intelligenza artificiale in grado di assistere
l'operatore della sala di controllo.
Ovviamente in caso di comportamenti penalmente rilevanti tutte le informazioni registrate potranno essere messe a
disposizione delle autorità inquirenti
ed utilizzate in Tribunale
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