ref:topbtw-3720.html/ 20 Settembre 2023
SEMPRE MENO GIOVANI AL LAVORO
Negli ultimi dieci anni è sceso di quasi un milione il numero dei giovani tra i 15 e i 34 anni.
Questa contrazione nella fascia di età più produttiva della vita lavorativa sta arrecando grosse difficoltà alle aziende italiane.
Molti imprenditori, infatti, faticano ad assumere personale, non solo per lo storico problema di trovare candidati
disponibili e professionalmente preparati, ma anche perché la platea degli under 34 pronta ad entrare nel mercato
del lavoro si sta progressivamente riducendo.
Insomma, la crisi demografica sta facendo sentire i suoi effetti
e nei prossimi anni la rarefazione delle maestranze più giovani è destinata ad accentuarsi ulteriormente.
Entro 2027 dovremo “rimpiazzare” quasi 3 milioni di addetti
Tra il 2023 e il 2027, ad esempio, il mercato del lavoro italiano richiederà poco meno di tre milioni di addetti
in sostituzione delle persone destinate ad andare in pensione.
A legislazione vigente, pertanto, nei prossimi 5 anni quasi il 12 per cento degli italiani lascerà definitivamente
il posto di lavoro per aver raggiunto il limite di età.
Con sempre meno giovani destinati a entrare nel mercato
del lavoro, “rimpiazzare” una buona parte di chi scivolerà verso la quiescenza diventerà un grosso problema
per tanti imprenditori.
La denuncia è sollevata dall’Ufficio studi della CGIA.
In calo e lontani dal mondo del lavoro
E oltre ad averne pochi, il tasso di disoccupazione giovanile e l’abbandono scolastico sono elevati, soprattutto nel Mezzogiorno.
Insomma, i giovani italiani sono in calo, con un livello di povertà educativa allarmante e lontani dal mondo del lavoro.
Un responso che emerge in maniera evidente quando ci confrontiamo con gli altri paesi europei.
E’ un quadro desolante che rischiamo di pagare caro se, come sistema Paese, non torneremo ad aumentare il numero delle nascite,
a investire maggiormente nella scuola, nell’università e, soprattutto, nella formazione professionale…
( Uff. Studi CGIa Mestre / Redazione )
Forse...
Infatti il gran numero di "pensionati" arzilli ed attivi.. è una grande risorsa..
Risorsa che aumenta di anno in anno..
Tutte persone di esperienza, magari in molti settori, senza l'affanno delle scadenze di fine mese, magari con tempo libero e voglia di
essere sempre attivi..
Non solo.
Senza l'intontimento del lunedi' mattina per un fine settimana movimentato, senza la necessità dei soldi comunque per la benzina e per la vacanzina..
Quindi i dubbi e le perplessità sono molte.. Perché se i giovani mancno i pensionati abbondano..
(Redazione)
SCRIVI: IL TUO COMMENTO
- Today' NEW contacts -
I lettori di questa pagina sono: