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I fondi per la Pubblica Amministrazione..
Il piano nazionale di ripresa e resilienza prevede diverse misure volte a potenziare e migliorare i servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni.
I fondi già assegnati in questo ambito sono circa 1,6 miliardi.
Vediamo a cosa servono e come si distribuiscono sul territorio.
Sono 8 gli investimenti del Pnrr e del fondo complementare pensati per rafforzare e migliorare i servizi digitali della pubblica amministrazione.
I fondi già assegnati ammontano a circa 1,6 miliardi.
La Lombardia è la regione che riceve più fondi (202,7 milioni).
Seguono il Piemonte (124,5) e il Veneto (97,3).
Se si escludono i progetti di ambito nazionale, alle regioni del mezzogiorno va il 35,8% delle risorse stanziate finora.
A livello comunale, Palermo è il territorio che riceve la maggior quota di risorse (circa 3,5 milioni di euro).
Seguono i comuni di Roma (2,9), Venezia (2,7) e Verona (2,5).
La pandemia ha dimostrato come poter interagire con le persone anche a distanza, per motivi di lavoro o svago, sia una necessità.
Poter effettuare operazioni da remoto infatti ci consente di velocizzare quelle procedure che non è strettamente necessario svolgere in presenza.
Inoltre permette di azzerare il tempo richiesto per gli spostamenti.
Elementi che aiutano a conciliare meglio gli ambiti lavorativi con quelli privati contribuendo così al miglioramento della qualità della vita
di ognuno di noi.
È per questi motivi che il Pnrr italiano stanzia una massiccia quota di fondi (circa 48 miliardi di euro) a
favore della digitalizzazione del paese.
Le misure previste in questo senso sono molteplici e vanno dallo sviluppo delle infrastrutture all’implementazione di strumenti digitali
nelle pubbliche amministrazioni.
E proprio il miglioramento dell’esperienza del cittadino nei suoi rapporti con la Pa ricopre un ruolo molto rilevante negli
investimenti previsti dal Pnrr.
Parliamo di 2,6 miliardi di euro, a cui si aggiungono altri 800 milioni del fondo complementare.
33.748 i progetti per la digitalizzazione e il miglioramento dei servizi offerti dalla Pa già finanziati dal Pnrr.
Una parte importante di questi interventi sarà gestita a livello centrale ma anche comuni, province, città metropolitane e altri
enti territoriali avranno un ruolo fondamentale nella “messa a terra” di questi progetti.
Il tema della digitalizzazione abbraccia sostanzialmente tutti gli ambiti su cui insistono investimenti del Pnrr.
Dalla sanità alla scuola, dalla mobilità alla transizione ecologica.
L’obiettivo è quello di rendere il paese più efficiente e moderno.
In questo caso ci soffermeremo su quelle misure che abbiamo classificato
come di “cittadinanza digitale”.
Vale a dire tutti quegli investimenti che puntano a potenziare la presenza online delle pubbliche amministrazioni, ad aumentare
i servizi erogati e a migliorare l’esperienza degli utenti.
8 le misure e sottomisure del Pnrr e del fondo complementare dedicate alla “cittadinanza digitale”.
L’intervento più consistente dal punto di vista economico riguarda proprio il miglioramento della qualità e dell’utilizzabilità
dei servizi pubblici digitali.
Con questo investimento, del valore complessivo di 813 milioni di euro, si punta a migliorare la user experience dei servizi digitali.
Ciò dovrà avvenire armonizzando le pratiche di tutte le pubbliche amministrazioni verso standard comuni di qualità.
Il secondo investimento più rilevante invece è denominato Polis – case dei servizi di cittadinanza digitale.
Questa misura, che assorbe tutti gli 800 milioni previsti dal fondo complementare, punta a creare uno sportello unico di prossimità.
Tale sportello dovrà assicurare ai cittadini residenti nei comuni più piccoli la possibilità di fruire di tutti i servizi pubblici
in modalità digitale.
( Redazione -. Openpolis )
Link
https://www.openpolis.it/a-chi-sono-andati-i-fondi-pnrr-per-i-servizi-digitali-della-pa/
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