ref:topbtw-3741.html/ 11 Ottobre 2023
Due ministeri su tre continuano a pagare in ritardo i propri fornitori.
Questa cattiva abitudine che da decenni caratterizza la gran parte della Pubblica Amministrazione (PA) italiana è proseguita anche
nei primi due trimestri di quest’anno.
Sebbene sia ancora presto per generalizzare, nel caso dei dicasteri abbiamo la conferma che i ritardi di pagamento continuano.
A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA.
Nell’ultima rilevazione, infatti, l’Indice di Tempestività dei pagamenti (ITP) per nove ministeri su 14 è stato anticipato dal segno più;
ciò vuol dire che la maggioranza di questi enti non ha rispettato le disposizioni di legge in materia di pagamenti nelle transazioni
commerciali tra PA e imprese private.
La situazione più critica riguarda il Ministero dell’Università e della Ricerca:
se nel primo trimestre di quest’anno la media dei pagamenti era avvenuta con 12,22 giorni di anticipo,
nel secondo il ritardo ha superato gli 80 giorni.
Male anche il Turismo che dopo il +14,26 del primo trimestre ha visto salire i ritardi nel secondo a +68,80.
In affanno anche il Ministero dell’Interno:
dopo il +46,70 dei primi tre mesi, nei secondi tre è sceso a +39,85, ma comunque ancora tremendamente in ritardo rispetto ai tempi
di pagamenti previsti dalla legge.
Critica anche la situazione del ministero del Lavoro che ha registrato un +9,45 e +26,28 giorni rispettivamente nel primo e nel secondo trimestre.
In controtendenza ci sono solo pochi ministeri: se quello delle Imprese e del Made in Italy mantiene
dall’inizio dell’anno un anticipo di circa un solo giorno, gli Esteri sono passati da -3,65 a -2,73 giorni, mentre la Difesa nel primo
trimestre aveva registrato un ritardo di 2,92, ma nel secondo trimestre ha recuperato, saldando le fatture con 4,33 giorni di anticipo.
L’unico ministero che è estremamente virtuoso è l’Agricoltura:
se nei primi tre mesi del 2023 il pagamento rispetto al termine contrattuale è stato anticipato di 46,25 giorni, nei secondi tre mesi è sceso
a -17,79 giorni…
(Redazione)
Link
https://www.cgiamestre.com/due-ministeri-su-tre-pagano-in-ritardo/
La chiosa dell'Editore...
Un dato di fatto risaputo da anni.
Ed infatti, per questo motivo, hanno fatture maggiorate degli interessi bancari che le aziende devono pagare per riempire il buco finanziario
causato proprio dal cronico, noto ed arcinoto ritardo dei pagamenti..
Oppure... ritrovarsi con materiali e/o servizi di bassa qualità..
Basterebbe poter dedurre la fatture, anche solo del 30%, dalle tasse da pagare, IVA inclusa, e tutti potrebbero vivere felici e contenti..
( Editore )
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