ref:topbtw-3849.html/ 28 Gennaio 2024
Ci sono ragionevoli certezze nel ritenere che nel rapporto tra lo Stato e il contribuente italiano,
il soggetto maggiormente penalizzato dai “danni” provocati dalla condotta disonorevole dell’altro non
sia il primo, bensì il secondo.
Considerando tutta una serie di caveat, che saranno messi in luce nel prosieguo di questa nota, la tesi dell’Ufficio studi della CGIA è la seguente:
secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la dimensione economica dell’evasione in capo agli italiani assommerebbe
a 83,6 miliardi di euro.
Risorse che, a causa dell’infedeltà fiscale di taluni, vengono sottratte allo Stato e quindi alla collettività, danneggiando in particolare,
le fasce sociali più deboli del Paese.
Un importo, tuttavia, pari alla metà di quello che i cittadini e le imprese sarebbero chiamati a “sostenere” a seguito degli sprechi, degli sperperi
e delle inefficienze presenti nella Pubblica Amministrazione (PA) e che, secondo gli artigiani mestrini, ammonterebbe ad almeno
180 miliardi di euro l’anno.
In uno Stato di diritto, tutti devono rispettare le leggi.
Non solo il privato
Rammentando che uno Stato di diritto si basa, tra le altre cose, sul principio della legalità, le leggi devono essere rispettate da tutti:
sia dai soggetti pubblici che da quelli privati.
Segnaliamo, invece, che il numero di infrazioni europee in capo al nostro Paese dimostra come le nostre istituzioni
pubbliche presentino un livello di violazione dell’ordinamento europeo tra i più elevati nell’UE.
Ricordiamo che tra le procedure ancora aperte nei confronti dell’Italia figurano, a titolo esemplificativo,
quelle riferite al mancato rispetto dei diritti civili, alla violazione delle norme sulla concentrazione
di polveri sottili presenti nell’aria, alla presenza dell’arsenico nell’acqua potabile, al perdurare degli
sforamenti dei tempi di pagamento da parte della nostra PA nei confronti delle imprese fornitrici e ai livelli di inquinamento presenti
nell’area industriale dell’ex Ilva a Taranto.
Chi evade non è giustificato a farlo
E’ bene chiarire un passaggio:
la comparazione tra evasione e sprechi non ha alcun rigore scientifico:
infatti, gli effetti economici delle inefficienze pubbliche che si “scaricano” sui privati sono di fonte diversa, gli ambiti
in molti casi si sovrappongono e, per tali ragioni, non sono addizionabili.
Detto ciò, il ragionamento ha tuttavia una sua fondatezza logica:
nonostante ci sia tanta evasione, una PA poco efficiente causa ai privati danni economici nettamente superiori.
Una conclusione, questa dell’Ufficio studi della CGIA, che non appare per nulla scontata, poiché una buona parte
dell’opinione pubblica ha, da un lato, una forte sensibilità verso il tema dell’evasione, ma dall’altro avverte
in misura meno preoccupante gli effetti degli sprechi, degli sperperi e delle inefficienze della PA.
Sia chiaro:
questo non significa che in presenza di tanti sprechi l’evasione sia giustificata.
Ci mancherebbe. Significa invece che l’evasione fiscale è rappresenta un cancro per la nostra economia e che va debellata.
Ma con la stessa determinazione dobbiamo eliminare anche le inefficienze che, purtroppo, caratterizzano negativamente le performance
della nostra macchina pubblica.
La lentezza con cui lavorano molti uffici pubblici e la nostra giustizia, oppure gli sprechi presenti
nella sanità e nel trasporto pubblico locale richiedono un intervento di rimozione immediato…
(Redazione CGiA - Mestre)
Link
https://www.cgiamestre.com/abbiamo-piu-sprechi-che-evasione-2/
La chiosa dell'editore.
L'evasione è spesso solo legittima difesa dalla rapina fiscale, l'ultma difesa prima del fallimento..
Date a Cesare cio' che è di Cesare..
Già.. peccato che l'impero romano sia stato realizzato pagando ..le decime.
Ovvero il 10% e non il 60%..
Lo spreco non ha scusanti: ma è spesso la sommatoria di un deliberato sabotaggio messo in atto per abbieti e sordidi motivi...
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