ref:topbtw-3867.html/ 17 Febbraio 2024
Il numero delle persone arrestate per violazioni penali di natura tributaria diminuisce, ma il gettito recuperato attraverso la lotta all'evasione
fiscale aumenta.
Certo, non necessariamente c'è un nesso inversamente proporzionale tra questi due fenomeni, tuttavia è importante segnalare che la lotta
all'infedeltà fiscale produce risultati sempre più positivi, senza ricorrere ad un inasprimento delle misure limitative alla libertà delle persone.
Un segno di civiltà giuridica che rafforza nel nostro Paese il concetto dello Stato di diritto.
A segnalarlo è l'Ufficio studi della CGIA.
Compliance, fatturazione elettronica, split payment e reverse charge garantiscono più gettito
Analizzando la serie storica emerge che in Italia il numero minimo di arresti si è verificato nel 2016, dopodiché c'è stato uno sali scendi fino
al 2021, anno in cui il numero di persone "ammanettate" per aver commesso un reato tributario ha toccato il picco massimo di 411.
Nel 2022 (ultimo dato disponibile) il numero è sceso a 290 (vedi Tab. 1). Diversamente, al netto dei risultati conseguiti nel 2020-2021,
biennio caratterizzato dalla grave crisi pandemica, il recupero dell'evasione è stato di 20,2 miliardi nel 2022 e di 24,7 miliardi di
euro nel 2023 (vedi Tab. 2).
Quali sono le cause che hanno assicurato questi ottimi risultati?
In primo luogo l'applicazione della cosiddetta compliance;
in secondo luogo l'introduzione della fatturazione elettronica e l'obbligo dell'invio telematico dei corrispettivi;
in terzo luogo gli effetti dello split payment in capo a chi lavora con la Pubblica Amministrazione e del reverse charge[4]
per le aziende che operano, in particolare, nel settore delle costruzioni.
Quanto sottratto al fisco sta diminuendo
Anche la stima dell'evasione fiscale è in calo.
Secondo i dati del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), nel 2021 (ultimo dato disponibile) l'evasione tributaria e contributiva
presente in Italia era pari a 83,6 miliardi di euro, di cui 73,2 miliardi riconducibili alle entrate e 10,4 miliardi ai contributi.
Va segnalato che il dato complessivo è sceso di ben 24,1 miliardi rispetto al 2016 (-22,4 per cento) (vedi Tab. 3).
L'evasione è all'11,2 per cento
In Italia l'Ufficio studi della CGIA stima che l'evasione fiscale sia all'11,2 per cento. Vuol dire che a fronte di 100 euro incassati
dall'erario, 11,2 euro rimangono indebitamente nelle tasche degli evasori.
Le differenze territoriali sono molto marcate.
Se in Calabria l'infedeltà fiscale è del 18,4 per cento, in Campania del 17,2 per cento e in Puglia del 16,8 per cento, nella Provincia
Autonoma di Trento, invece, scende all'8,6 per cento, in Lombardia all'8 per cento e nella Provincia Autonoma di Bolzano al 7,7
per cento (vedi Tab. 4).
(Redazione CGiA - Mestre)
Link
https://www.cgiamestre.com/arrestiamo-meno-evasori-ma-recuperiamo-piu-soldi/
La chiosa dell'editore.
Certamente è un piccolo segnale positivo..
ma il problema è che una pressione fiscale che rapina il 60% dei profitti, inclusi quelli prossimi a venire di un futuro incerto.. non è sostenibile.
Date a Cesare quello che è di Cesare... Ma Cesare prendeva la decima, ovvero il 10%.. non il 60% ..!
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