ref:topbtw-3883.html/ 5 Marzo 2024
Con la fine del Covid, anche i cittadini hanno ricominciato a frequentare gli uffici pubblici e, conseguentemente,
i tempi di attesa agli sportelli sono tornati ad aumentare.
Rispetto a prima dell’avvento della pandemia i livelli di produttività di moltissime amministrazioni pubbliche sono ancora sotto soglia.
Ricordiamo che nel 2023 oltre 500 mila dipendenti pubblici erano ancora in smart working; senza contare che in questi ultimi anni
è continuato ad aumentare il numero di chi è andato in pensione senza essere rimpiazzato da un nuovo assunto.
Insomma, dal 2023 gli italiani sono tornati a frequentare gli uffici pubblici, ma, per tutta una serie di ragioni, questi ultimi
non hanno ancora recuperato una performance ottimale.
Pertanto, è riaffiorato un problema che in questi ultimi anni avevamo rimosso:
nelle ASL e nei Comuni, soprattutto del Sud, le code agli sportelli sono tornate ad allungarsi e ad aspettare più a lungo sono le persone anziane.
I giovani e le persone di mezza età, infatti, patiscono meno questi disagi; con maggiori conoscenze informatiche degli over 64,
sempre più spesso non hanno la necessità di recarsi presso gli uffici pubblici.
Grazie all’utilizzo del personal computer o dello smartphone, da qualche anno possono entrare in possesso dei documenti
che necessitano standosene comodamente a casa.
A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA.
Il Covid ha allontanato i cittadini dagli uffici pubblici
La forte contrazione degli accessi agli uffici pubblici e la conseguente diminuzione dei tempi di attesa avvenuti tra il 2020
e il 2021 sono riconducibili al fatto che con la pandemia quasi tutti gli sportelli delle amministrazioni comunali front
office hanno deciso di lavorare su appuntamento.
Negli ospedali, invece, a causa del Covid, gli ingressi sono stati contingentati, contribuendo a diminuire
le presenze complessive.
Altresì, grazie al potenziamento dei call center telefonici e dei sevizi offerti attraverso il sito internet – come i pagamenti,
le prenotazioni on line delle visite, delle prestazioni ambulatoriali e il ritiro dei referti/certificati – le strutture ospedaliere
hanno contribuito a diminuire ulteriormente l’affluenza ai propri sportelli.
I numeri
Tra il 2021, anno in cui ci trovavamo in piena crisi pandemica, e il 2023, primo anno post Covid, le persone che si sono
recate presso una ASL sono aumentate del 12,9 per cento (+ 2.246.000 persone), mentre quelle in attesa da più di 20 minuti sono
incrementate del 24,4 per cento (+1.926.000 persone).
Sempre nello stesso arco temporale, coloro che hanno dovuto interfacciarsi fisicamente con l’ufficio anagrafe del
proprio comune sono aumentati del 13,4 per cento (+1.976.000 persone),
mentre si è protratta l’attesa oltre i 20 minuti per il 14,1 per cento degli intervistati (+553.000 persone).
Possiamo quindi stimare con buona approssimazione che nel 2023, rispetto al 2021, tra tutti i cittadini che hanno dovuto
recarsi presso uno sportello pubblico (di una ASL o dell’ufficio anagrafe del comune) ed hanno aspettato più di 20 minuti,
quasi 2,5 milioni (il 17,3 per cento del totale) hanno visto allungarsi i tempi di attesa ulteriormente (vedi Tab. 1)…
(Redazione CGiA - Mestre)
Link
https://www.cgiamestre.com/sportelli-pubblici-sono-tornate-le-code/
La chiosa dell'editore.
Una coda la mattina.. ed ecco che il medico s'avvicina..
SPID, carta d'identità elettroniica ed altre amenità... ma non dovrebbero servire ai cittadini per ridurre i tempi della burocrazia?
Ma non è che sevono solo solo ai burocrati per lavorare meno ?
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