ref:topbtw-4072.html/ 24 Settembre 2024/A
Eni e Snam avviano Ravenna CCS, il primo progetto su scala industriale per la cattura e lo stoccaggio della CO2 in Italia.
Grazie alla capacità totale dei giacimenti esauriti di gas dell'Adriatico stimata in oltre 500 milioni di tonnellate, Ravenna ha la potenzialità
di diventare il primo polo al mondo in termini di efficienza e potrà giocare un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi di
decarbonizzazione e neutralità carbonica fissati dall'Unione Europea al 2030.
L'obiettivo della Fase 1, appena iniziata, è catturare, trasportare e stoccare la CO2 emessa dalla centrale Eni di Casalborsetti a Ravenna.
Nella Fase 2, prevista a partire dal 2027, il progetto potrà stoccare anche le emissioni delle industrie energy intensive e hard to
abate del distretto, sostenendo la competitività delle aziende italiane e generando livelli occupazionali ad alta specializzazione.
Il progetto sta garantendo un livello di abbattimento superiore al 90%, e con punte fino al 96%, della CO2 in uscita dal camino della centrale
con una concentrazione di carbonio inferiore al 3% ed a pressione atmosfer
ica, le condizioni più severe ad oggi riscontrabili
dal punto di vista industriale.
Queste performance collocano Ravenna CCS come il primo progetto al mondo su scala industriale con tale efficienza di cattura.
Un altro elemento distintivo del progetto è l’alimentazione dell’impianto di cattura della centrale di Casalborsetti con energia elettrica
da fonti rinnovabili, con il risultato di evitare ulteriori emissioni di CO2.
Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, ha dichiarato:
“Un progetto di grande importanza per la decarbonizzazione è diventato realtà industriale.
La cattura e lo stoccaggio della CO2 è una pratica efficace, sicura e disponibile fin da ora per abbattere le emissioni delle
industrie energivore le cui attività non sono elettrificabili.
Utilizziamo i nostri giacimenti esauriti, le nostre infrastrutture esistenti e il nostro know-how nelle tecniche di reiniezione
per offrire un servizio molto competitivo per il quale stiamo riscuotendo un grandissimo interesse.
Stiamo affrontando la complessità della transizione energetica con concretezza e determinazione, accrescendo e valorizzando le
soluzioni a nostra disposizione per decarbonizzare le nostre attività e i vari ambiti dei sistemi economici e industriali.
Dalle rinnovabili ai biocarburanti, dalla CCS alla chimica sostenibile - siamo impegnati a fornire ai nostri clienti una varietà di
soluzioni con costante attenzione alla competitività economica e alla domanda reale di chi l’energia la deve utilizzare per lavorare e produrre”.
Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam, ha dichiarato:
“L’impegno nel progetto Ravenna CCS è parte integrante del nostro piano strategico ed è coerente con la nostra intenzione
di porci quale operatore multimolecola per abilitare una transizione energetica giusta ed equilibrata, nell’ambito della quale
offrire anche ai soggetti più energivori la possibilità di intraprendere percorsi di decarbonizzazione che ne preservino la competitività.
Per farlo, facciamo leva sulle nostre storiche competenze nel trasporto e nello stoccaggio di molecole,
con particolare riferimento all’area padana, nella quale siamo già radicati con asset strategici
che da decenni sostengono lo sviluppo economico e sociale del Paese.
La joint venture con Eni si colloca, peraltro, nella medesima traiettoria di analoghi progetti di interesse europeo a cui partecipiamo
attraverso le nostre partecipate in Francia, Grecia e Regno Unito e dai quali ci attendiamo di poter attingere sinergie funzionali
al successo di Ravenna CCS.”
( Redazione )
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