ref:topbtw-4292.html/ 31 Luglio 2025
Per mesi, migliaia di persone in tutta Italia hanno ricevuto lo stesso tipo di messaggio sul proprio cellulare:
«Ciao mamma, ho perso il telefono.
Questo è il mio nuovo numero.
Puoi farmi un bonifico?».
Un tono familiare, qualche parola affettuosa, e una richiesta di aiuto che in alcuni casi poteva sembrare abbastanza credibile da spingere più di
qualcuno a cedere.
Si tratta di scamming, cioè una truffa digitale che punta a sfruttare fiducia, emozione e confusione per sottrarre denaro.
Ma questi tentativi non sono più solo il risultato di messaggi o email scritti male da truffatori improvvisati.
Lo scamming sta diventando sempre più sofisticato, e a guidare questa evoluzione è l’intelligenza artificiale.
Oggi, i truffatori utilizzano strumenti di IA generativa per creare testi credibili, voci artificiali indistinguibili da
quelle reali e persino video e audio deepfake, capaci di imitare perfettamente l’aspetto di altre persone.
Il risultato è una nuova frontiera dell’inganno, in cui distinguere realtà e finzione è sempre più difficile.
Scam: truffe digitali
Quando pensiamo ai truffatori, l’immaginazione ci porta spesso a scene da film:
persone scaltre che si muovono tra la folla, pronte a ingannare con un sorriso e una stretta di mano.
Ma oggi, quelle strade e piazze fisiche sono state sostituite da spazi virtuali come forum online, social network, piattaforme
digitali dove si muove nell’ombra chi ha come obiettivo quello di raggirare altri utenti.
Nel mondo digitale, le truffe non si giocano più faccia a faccia, ma attraverso schermi e codici.
Identità costruite ad arte, frutto di un mix tra dati rubati e dettagli inventati.
Al posto di uno sguardo o di un tono di voce rassicurante, ora ci sono email camuffate da comunicazioni ufficiali, siti web progettati
per sembrare autentici, messaggi studiati per far leva sulle emozioni e ottenere fiducia.
Il report “Global state of scams” – realizzato da Feedzai e dalla Global anti-scam alliance (GASA), due organizzazione che hanno come
obiettivo quello di proteggere i consumatori e le istituzioni dalle truffe – rivela che i consumatori inclusi nel campione intervistato
si sentono sempre più sicuri nella loro capacità di riconoscere e fermare le truffe.
Eppure nonostante questa forte fiducia, le truffe continuano a rappresentare una minaccia costante, con perdite globali per
i consumatori che superano i mille miliardi di dollari, pari a circa l’1 per cento del PIL mondiale.
Shop online, social network, siti di incontri e caselle di posta elettronica sono ormai diventati un terreno ideale per le truffe digitali.
Queste piattaforme, grazie alla loro apparente affidabilità, conferiscono ai raggiri un’aura di legittimità e consentono ai truffatori
di raggiungere un’enorme platea di potenziali vittime, spesso meno attente proprio perché si muovono in contesti percepiti come sicuri.
Tra i grandi classici della truffa rivisitati in chiave digitale, spicca lo schema dell’anticipo spese.
Una richiesta ingannevole travestita da messaggio urgente, magari firmata da un ente rispettabile o da qualcuno che
chiede aiuto, spesso un presunto familiare.
Il copione è sempre lo stesso:
in cambio di un piccolo aiuto economico immediato, si promettono ritorni astronomici.
Eppure, l’anticipo spese non è l’unica truffa d’altri tempi a essere tornata in auge.
Anche il famigerato schema Ponzi, che prende il nome da Charles Ponzi,
l’italoamericano che negli anni ’20 truffò migliaia di persone con un finto investimento in francobolli, continua a reinventarsi nell’era digitale.
Il principio è tanto semplice quanto seducente.
Qualcuno afferma «tu mi dai dei soldi, io te ne restituisco molti di più».
Una promessa di guadagno facile, rapido e sicuro, che dovrebbe immediatamente accendere qualche sospetto.
Eppure, ancora oggi, continua a mietere vittime.
Le persone cadono vittima delle truffe perché queste fanno leva su emozioni umane fondamentali come l’avidità, l’amore o la paura.
E oggi questo tipo di imbrogli stanno diventando sempre più credibili ed efficaci grazie all’uso di contenuti creati utilizzando
l’intelligenza artificiale.
Sempre più IA per truffare
Secondo il report globale già citato di GASA sulle truffe, il 31 per cento degli intervistati ha dichiarato di
non sapere con certezza se l’intelligenza artificiale fosse coinvolta nei raggiri subiti.
Un dato che evidenzia quanto le frodi stiano diventando sempre più sofisticate e difficili da riconoscere, anche per chi ne è direttamente colpito.
I truffatori, o scammer, continuano a sfruttare le piattaforme e i canali di comunicazione più utilizzati.
Secondo GASA le telefonate e i messaggi di testo restano i metodi di contatto iniziale più comuni,
ma non mancano incursioni attraverso WhatsApp, Instagram e Gmail, strumenti ormai parte integrante della quotidianità
di milioni di persone e per questo terreno fertile per inganni sempre più subdoli.
Secondo i dati di Chainabuse, una piattaforma open-source dove segnalare frodi dell’azienda TRM Labs, tra maggio 2024 e aprile 2025
le segnalazioni di truffe in cui era coinvolta l’IA generativa sono aumentate del 456 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023-24.
Un dato che mostra chiaramente come la rapida diffusione degli strumenti di intelligenza artificiale generativa negli ultimi
anni abbia contribuito in modo significativo all’aumento delle frodi supportate da tecnologie IA.
( Redazione )
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